Cronaca
venerdì 4 Novembre, 2022
di Benedetta Centine e Denise Rocca
Venticinque anni, veterinaria apprendista, è rimasta schiacciata dalla mucca che stava visitando in una stalla di Custoza, frazione di Sommacampagna, nel Veronese. E nonostante il tempestivo intervento del veterinario che affiancava, per la giovane apprendista non c’è stato nulla da fare. È morta così, ieri mattina, Chiara Santoli, residente a Rovereto, laureata alla facoltà di medicina e veterinaria dell’Università di Padova. Schiacciata tra la ringhiera e il box della stalla, dopo che l’animale si era mosso improvvisamente. Almeno questo secondo una prima ricostruzione dei fatti che ora sono al vaglio da parte degli inquirenti.
Il drammatico incidente è avvenuto attorno alle 10 all’agrigelateria «Corte Vittoria» dove si produce latte che viene trasformato poi in formaggi, yogurt e gelati, con un’area anche di degustazione e ristoro. La richiesta di intervento al Suem 118 è scattata subito, attorno alle 10 di ieri, ma purtroppo la veterinaria non è sopravvissuta: troppo gravi i traumi da schiacciamento riportati dopo che era stata scagliata con violenza dall’animale contro la parete del box. I tentativi di rianimazione del collega che ha assistito all’incidente e l’intervento del personale sanitario del Suem 118 intervenuto con un’ambulanza e con l’elicottero di Verona Emergenza non sono valsi purtroppo a salvare la 25enne, che aveva riportato gravi traumi a livello cranico e toracico.
Una tragedia di cui è stato informato il pubblico ministero di turno di Verona che, come da prassi, aprirà un’inchiesta con l’obiettivo di fare luce su quanto accaduto. Accertamenti, dopo l’allarme, sono stati effettuati dai carabinieri di Sommacampagna (Verona) e dei tecnici dello Spisal dell’Ulss 9 Scaligera che hanno effettuato un sopralluogo e i relativi rilievi per ricostruire le dinamiche del dramma e capire se siano state rispettate tutte le norme in tema di sicurezza. Gli stessi militari hanno anche provveduto a sentire in caserma il dottor Piergiogio Buniotto, il veterinario a cui si affiancava da inizio anno la roveretana. Il professionista di fiducia dell’azienda agricola di Custoza da una decina di anni che, dopo aver assistito al drammatico imprevisto, ha effettuato il massaggio cardiaco. Che però non è valso a strappare alla morte la sfortunata 25enne di Rovereto, che è caduta restando schiacciata tra la ringhiera e il box della stalla, dopo il movimento improvviso della mucca. Da qualche mese la giovane stava svolgendo il tirocinio professionale dopo avere superato l’esame di Stato ed essersi iscritta all’Albo dei Veterinari della provincia di Trento, lo scorso 15 marzo.
Si era appena affacciata al mondo del lavoro e di lavoro è morta. Una professione, quella di veterinaria specializzata in animali di grossa taglia, che amava tantissimo, una passione che aveva sviluppato fin dalle scuole superiori quando la sua attitudine per la natura già si mostrava nel suo agire quotidiano. «Era una ragazza impegnata e seria – la ricorda Vittorio Bertolini, uno dei suoi insegnanti al liceo Rosmini di Rovereto dove aveva frequentato il classico – molto riservata. Una brava ragazza senza stupidaggini per la testa. Anche se era uscita da qualche anno dalla nostra scuola, il suo ricordo è tornato vivo alla notizia della sua scomparsa. Era anche in una bellissima classe, di ragazzi affiatati fra loro e studiosi, lei nel gruppo era fra le più brave studentesse».
Figlia di Giuseppe Santoli, rispettato e noto dirigente scolastico che oggi è alla guida dell’Istituto Fontana di Rovereto, Chiara ha inseguito il suo sogno di diventare veterinaria frequentando l’università di Padova. Era fresca di laurea, al suo ordine professionale era iscritta da marzo. «Era una neo iscritta – spiega il presidente dell’ordine dei veterinari trentini Marco Ghedina – a marzo nell’assemblea ordinaria si era presentata per il giuramento di Ippocrate. Non c’è stato modo di avere una conoscenza diretta se non lo scambio di poche parole, ma una morte così giovane, sul lavoro, è un grande dolore per tutti noi».
Una ragazza minuta nel fisico e riservata nel carattere, determinata nell’inseguire il suo sogno professionale, era questo Chiara Santoli, una giovane con tanti obiettivi e traguardi ancora da raggiungere che a pochi mesi dalla laurea ha perso la vita mentre percorreva i primi passi nel campo della veterinaria. «Era un animo delicato – la ricorda Michele Noldin, suo insegnante di italiano e latino alle superiori – che non cercava mai né i riflettori né situazioni in cui mettersi in mostra. Molto educata, seria, diligente. Riservata, certamente, ma non per questo ombrosa, anzi una ragazza serena e ben integrata nel gruppo classe».
A ricordare la giovane veterinaria e a stringersi al dolore della sua famiglia anche il sindaco di Rovereto, Francesco Valduga: «Non esistono parole che possano lenire un dolore così grande come la perdita di una figlia così giovane – ha dichiarato all’arrivo della tragica notizia – mentre svolgeva il lavoro che amava. Insieme alla Giunta comunale, ci stringiamo alla famiglia Santoli in questo momento così drammatico».
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