Economia
giovedì 6 Luglio, 2023
di Redazione
I lavoratori del porfido vanno avanti con la protesta anche nei prossimi giorni. L’assemblea degli operai, convocata oggi al termine del presidio ad Albiano, ha deciso all’unanimità per lo sciopero ad oltranza, fino a quando dunque non si aprirà una trattativa per migliorare salari e condizioni di lavoro.
Al quarto giorno di sciopero, dunque, i cavatori non fanno alcun passo indietro. «Dai lavoratori abbiamo avuto un mandato pieno per portare avanti la mobilitazione – dicono Giampaolo Mastrogiuseppe della Fillea Cgil e Fabrizio Bignotti della Filca Cisl -. Questa determinazione è anche segno della condizione di esasperazione degli operai, stanchi di non vedere riconosciuta la giusta dignità alla loro fatica».
Come noto ad oggi le posizioni dei datori di lavoro restano molto lontane dalle richieste delle maestranze. Gli operai chiedono un aumento in busta paga di 200 euro sulla parte fissa della retribuzione. Le imprese sono disposte a mettere sul tavolo del contratto provinciale solo 80 euro, la maggior parte sulla parte fissa della busta paga, quindi su mensa trasporti e premio di risultato, e sul cottimo.
Questa mattina sindacati e operai si sono dati appuntamento alle 7 ad Albiano e dopo un breve presidio di protesta sotto il municipio, hanno fatto un corteo sulla strada provinciale che porta alle cave. Stesso programma domani con presidi e cortei sempre in zona cave.
Anche nei prossimi giorni i lavoratori non si limiteranno ad incrociare le braccia per 8 ore, ma parteciperanno ad iniziative di protesta sul territorio. «Gli imprenditori non possono continuare ad ignorare il malessere dei loro dipendenti. La protesta va avanti fino a quando non dimostreranno disponibilità al confronto», concludono Mastrogiuseppe e Bignotti.