Agricoltura
sabato 8 Luglio, 2023
di Margherita Montanari
Si conferma la linea dura contro le imprese agricole che non rispettano il protocollo in contrasto alla diffusione di fitopatie. Con una misura ad hoc che sarà inserita in assestamento, infatti, la giunta introdurrà l’estirpo coatto delle piante contaminate e il blocco del fascicolo aziendale per le imprese inadempienti. Si rinforza quindi l’azione per ridurre al minimo la proliferazione di flavescenza dorata e scopazzi del melo, che hanno messo in ginocchio alcune coltivazioni in Trentino negli ultimi anni.
Davanti alle trasformazioni in atto «è necessario calcare la mano», commenta l’assessora Giulia Zanotelli. Giustifica così la linea dura, chiesta dagli stessi agricoltori, per contrastare le malattie di alcune colture. «Andremo ad inserire in assestamento misure per l’estirpo coatto – spiega – Si ricorrerà a questa manovra nelle aziende che non seguiranno i contenuti dei piani contro le fitopatie. Verrà poi anche imposto il blocco del fascicolo aziendale». Significa che, «fintanto che l’agricoltore non avrà sopperito a tutti i passaggi dovuti, l’azienda non potrà accedere a nessun tipo di contributo, né previsto da leggi provinciali né dal Programma di sviluppo rurale, Psr». L’azienda inadempiente, quindi, viene messa nelle condizioni di accedere ai contributi.
La misura era caldeggiata già da alcuni mesi delle associazioni agricole. Mercoledì scorso, al «Tavolo verde» a cui partecipano tutti i sindacati delle imprese dell’agricoltura trentina e l’assessorato provinciale, la decisione di optare per una linea dura nella lotta alle fitopatie ha trovato l’accordo di tutte le parti. Il problema esiste ed è molto sentito dagli agricoltori. «Ci siamo trovati proprio questa settimana per discutere di questa misura che avevamo richiesto a gran voce. L’estirpo è la condizione necessaria per non lasciare spazio all’inoculo dell’agente patogeno nella pianta – spiega Gianluca Barbacovi, presidente di Coldiretti Trento – Per fortuna, solo una piccolissima parte delle imprese agricole non estirpa le piante malate. E non facendolo arreca danno a tutti. Perché purtroppo bastano percentuali bassissime di contaminazione per diffondere le fitopatie. Portare avanti misure stringenti è necessario. Altrimenti rischiamo veramente una diffusione preoccupante».
Negli ultimi anni, «sono aumentati i casi certificati di flavescenza e scopazzi», continua l’assessora Zanotelli. Toccano «in particolare un leggero aumento nella zona di Trento».
L’incremento va però «giustificato con la crescita dei controlli effettuati». «Certe zone riportano più criticità di altre – spiega Zanotelli – Il Trentino non è l’unico territorio vittima delle fitopatie. Ma è l’unico che si è dato un piano organico per combatterle». Limitarle fa parte del lavoro di contrasto che beneficia della collaborazione tra Provincia e Fondazione Mach. «A livello nazionale abbiamo già chiesto di ragionare con un piano più esteso, per dare a tutti i territori le potenzialità per intervenire sui vettori delle malattie delle piante. Noi intanto interverremo con alcune misure, come l’estirpo coatto, e anche sui terreni incolti privati. Perché il mancato intervento rischia di comportare gravi danni alle nostre aziende».
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