Sport
sabato 8 Luglio, 2023
di Robert Tosin
Sarà una sola quest’estate la partita di cartello allo stadio Quercia, con squadre blasonate che sono in Trentino per il ritiro precampionato. Bologna e Palermo si sfideranno, infatti, sabato 22 luglio per saggiare la forma degli atleti. Poi basta, il Quercia chiuderà i battenti fino al Palio (il 6 di settembre) per lasciare spazio al cantiere tanto atteso: quello che entro il 2026 consegnerà alla città un’altra struttura sportiva di prim’ordine, vale a dire il palazzetto per l’atletica indoor.
A dimostrare che siamo ai nastri di partenza, tanto per utilizzare una figura sportiva, è la composizione dell’ufficio di direzione lavori decisa dagli uffici tecnici comunali proprio per avviare il primo stralcio del cantiere. «C’erano potenzialmente altre partite che potevamo ospitare quest’estate al Quercia – spiega l’assessore Mario Bortot – ma abbiamo preferito concentrarci sul progetto che è molto atteso e che ci permetterà un ulteriore e determinante salto di qualità nelle proposte di strutture sportive in città. Subito dopo la partita Bologna-Palermo, dunque, si partirà con l’abbattimento della gradinata est, dedicata a Edo Benedetti (quella principale, a ovest è invece dedicata a Remo Albertini) puntando alla conclusione di questa prima parte in tempo per far disputare il Palio ai primi di settembre. Nel frattempo siamo in fase di assegnazione per il secondo intervento nel cantiere, cioè il consolidamento e la posa dei micropali destinati a sostenere la nuova struttura. A ruota seguirà poi l’appalto per la costruzione della gradinata e di tutto quello che conterrà, cioè il cuore vero dell’intervento».
Tutta l’operazione prevede, per quanto riguarda il finanziamento che si aggira sui 9 milioni, il contributo del Coni, della Provincia e del Comune. Esteriormente, a lavori conclusi, il Quercia potrà contare su 6 mila posti a sedere, più o meno, che non è male. Dentro, invece, sarà una rivoluzione: verranno realizzati una pista per la corsa a sei corsie, sulla quale si potranno organizzare gare ufficiali almeno per i 60 metri; una postazione per il salto in alto, una per il salto in lungo e una per il salto con l’asta. La struttura complessivamente sarà lunga 100 metri ed andrà un po’ più in là rispetto all’attuale confine dello stadio. Sono stati previsti interventi di mitigazione, una redistribuzione dei parcheggi e in futuro via Bonporti diventerà a senso unico. «Questa nuova realizzazione offrirà alla città dello sport un’occasione di ampliare l’offerta dei servizi a favore degli atleti e delle società che potranno sfruttare gli spazi chiusi anche in inverno. Non solo, sarà possibile anche organizzare appuntamenti agonistici di livello nazionale ed ospitare eventi di primo piano. E poi dobbiamo considerare anche l’arrivo della Facoltà di scienze motorie, il cui progetto è ormai a buon punto di realizzazione».
In effetti il concetto di base di Rovereto città dello sport si basa non solo su una grande offerta di strutture, ma anche su tutti i servizi che ci sono a supporto e pure sulla professionalizzazione del settore. La laurea specialistica per gli sport di montagna è già operativa alla Manifattura, dal prossimo anno tutto lascia pensare che aprirà anche la triennale. In questo caso, la struttura indoor – accanto a palestre e altri centri – chiuderebbe il cerchio e sarebbe a disposizione anche dell’università per le sue iniziative. L’iter, molto complesso, che porta all’apertura della facoltà è in dirittura d’arrivo e si attende il timbro del ministero prima di aprire le iscrizioni: solo in quel momento ci sarà la certezza matematica, ma finora i segnali sono tutti assolutamente positivi e pare davvero che sia solo questione di tempo.
Intanto allo stadio le associazioni che attualmente lo gestiscono (Us Rovereto e Us Quercia) stanno terminando di liberare gli attuali locali dell’ala est, usati come magazzino, in modo da lasciare campo libero alle ruspe. Il cantiere non avrà impatto diretto sulla fruizione dello stadio, ma è chiaro che qualche limitazione e qualche disagio potrebbero esserci in determinati momenti. Ma forse vale la pena avere un po’ di pazienza per avere poi a disposizione un gioiellino che in Italia sarà invidiato. Per il momento, la gradinata “Edo Benedetti” sarà scoperta – esattamente come lo è ora – ma nella sua ricostruzione verranno usati rinforzi adatti, in un futuro, a reggere ben altri pesi. Nel progetto originale, infatti, è stata ipotizzata anche la copertura della gradinata e la realizzazione, sopra di essa, delle sedi delle associazioni sportive. Ma questo è un passo successivo per il momento solo immaginato: servirà eventualmente più avanti trovare il finanziamento adeguato per un completamento in questo senso.
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