Economia

lunedì 10 Luglio, 2023

Blocco dei salti riposo e sciopero degli straordinari, stato di agitazione alla cartiera Villa Lagarina

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I lavoratori protestano per le condizioni di lavoro che hanno imposto in questi anni un turn over elevato e per l’assenza di risposte sul premio di risultato, scaduto nel 2022

Clima teso alla cartiera Villa Lagarina. Da una settimana i dipendenti sono in stato di agitazione, blocco dei salti riposo e sciopero degli straordinari. Protestano per le condizioni di lavoro che hanno imposto in questi anni un turn over elevato e per l’assenza di risposte sul premio di risultato, scaduto nel 2022. L’azienda, facendo tabula rasa delle richieste avanzate da un anno da Slc Cgil e Fistel Cisl, ha messo sul tavolo una proposta che lega metà del premio alla presenza effettiva, penalizzando dunque chi è in malattia.

«Una scelta inaccettabile – tuona Norma Marighetti, segretaria generale della Slc Cgil – perché scarica sui dipendenti i problemi organizzativi legati ad una cattiva gestione. In questo stabilimento i lavoratori fanno ore su ore di straordinario per coprire le carenza di personale. Anche per questa ragione ci sono più assenze. Invece di risolvere i problemi i vertici aziendali preferiscono penalizzare chi risente maggior mente di stress e fatica prodotto dalla scarsità di organici e dalla disorganizzazione».

A dimostrazione del clima pesante è arrivata la contromossa dei vertici aziendali che a fronte della protesta decisa dai dipendenti in assemblea hanno dato disponibilità ad incontrare la delegazione sindacale riprendendo il confronto, solo però dopo il ritiro dello stato di agitazione. «Una richiesta per Slc irricevibile perché è un vero e proprio ricatto. Le proteste sono state decise dall’assemblea dei lavoratori ed è l’assemblea che può modificarle o revocarle – fa notare Marighetti – . Qualsiasi decisione assunta senza il parere dei lavoratori delegittima l’assemblea» .

Nella giornata di oggi, lunedì 10 luglio, si terrà un incontro con la direzione aziendale. «Difficile che incontri convocati sotto ricatto portino a soluzioni. Se non c’è la volontà a migliorare le condizioni di lavoro, la situazione non può cambiare. In questa cartiera i lavoratori non hanno un buono pasto né una mensa, accumulano straordinari su straordinari per sopperire le assenze di quanti si licenziano perché trovano condizioni di lavoro migliori e d’estate lavorano in condizioni ancora peggiori perché nonostante le alte temperature non esiste alcun sistema di raffrescamento. Queste è la realtà che i vertici aziendali fino ad oggi hanno ignorato», prosegue Marighetti.
Domani mattina la questione verrà affrontata in assemblea. I dipendenti decideranno anche come proseguire la mobilitazione.