cronaca
martedì 11 Luglio, 2023
di Sara Alouani
Si chiama “Dedicata a te” la social card da 382,5 euro che le famiglie più in difficoltà – con Isee fino a 15mila euro e almeno tre componenti – potranno usare per fare la spesa. L’iniziativa varata dal governo nella legge di Bilancio entra ora nel vivo: a partire dal 18 luglio i Comuni invieranno automaticamente le istruzioni agli aventi diritto per il ritiro delle card Postepay negli uffici postali. «Il problema principale di quest’anno sulle famiglie italiane è l’inflazione, oggi c’è una iniziativa che riguarda 1,3 milioni di famiglie in difficoltà con il cosiddetto Caro-Carrello, abbiamo investito 500 milioni di euro», spiega in un videomessaggio la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. «Si vuole tutti insieme aiutare le famiglie, la card va attivata entro il 15 settembre ed è un piccolo ulteriore aiuto verso le famiglie in difficoltà. Noi ci siamo, cerchiamo di fare del nostro meglio per dare una mano».
La carta è utilizzabile per l’acquisto di beni di prima necessità, con esclusione di qualsiasi tipologia di bevanda alcolica, e «se gli utenti la utilizzeranno nei negozi convenzionati attiveranno una scontistica del 15% sui prodotti, cumulabile agli sconti già in essere in quegli esercizi commerciali» spiega il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida che avvisa: «La carta deve essere attivata entro il 15 settembre per evitare dispersioni, quelle non attivate verranno disattivate e i fondi ripartiti tra chi invece l’ha usata». Dal beneficio sono escluse quelle famiglie in cui almeno un componente riceve già un sussidio, come il Reddito di cittadinanza. Sul futuro della card oltre la scadenza del 31 dicembre – eventuali fondi residui potranno essere utilizzati anche successivamente, mentre gli accordi per la scontistica terminano a fine anno – «se sarà rinnovata o meno dipende dall’andamento dell’inflazione, faremo un bilancio più avanti», spiega il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.
La misura non piace alla Cgil. «Dopo aver tolto il Reddito di Cittadinanza a 500mila nuclei familiari in condizioni di povertà e disagio, il Governo lancia in pompa magna quello che è semplicemente un contributo una tantum di 383 euro per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità: praticamente l’equivalente di un solo caffè al giorno», commenta la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi. «Sarebbe questo il modo per sostenere le famiglie in difficoltà? Davvero uno schiaffo alle dignità delle persone in condizioni di disagio e povertà».