Verso le provinciali

domenica 16 Luglio, 2023

I sostenitori di Sergio Divina non mollano: «Il popolo del centrodestra vuole lui»

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Il nuovo polo dell’ex senatore dopo il sondaggio favorervole. «Pronti a correre da soli»

Se non fosse che allora il centrosinistra usciva da una sonora sconfitta alle politiche, diversamente dal centrodestra che dalle ultime politiche è uscito vittorioso, il caos attorno alla riconferma di Fugatti dopo il primo mandato da governatore sembra lo stesso vissuto nel 2018 da Ugo Rossi. Che alla fine venne impallinato dal fuoco amico che lo disarcionò a pochi mesi dalle elezioni provinciali. Contro il governatore autonomista si era contrapposta la figura di Paolo Ghezzi, il giornalista prestato alla politica che la politica l’ha lasciata quasi subito. Ora, contro il governatore leghista si contrappone un altro leghista, Sergio Divina. Ed entrambe le contro-candidature sono sostenute da un gruppetto di «autoconvocati». Quelli che giovedì scorso si sono incontrati a Baselga di Piné: «Eravamo tanti, tantissimi — spiegava ieri Stefano Elena, di Cambiamo Insieme-Autonomia — tanti leghisti ed ex leghisti ma c’era anche un consigliere provinciale in carica del Partito democratico».

Gli autoconvocati di Piné
Erano in tutto una cinquantina, ma di consiglieri provinciali in carica c’era soltanto Ivano Job, ex leghista passato poi a Coraggio Italia. Quelli di Piné hanno però posto una condizione, con l’ex senatore disposto ad assecondarla: «Divina gode di un apprezzamento superiore a Fugatti. Se le segreterie nazionali di Fratelli d’Italia e del Carroccio accettano di porre lui alla guida del centrodestra, bene. Altrimenti — spiega Elena — con l’appoggio di alcune liste sarà candidato alla guida di un’altra coalizione». Una prospettiva, questa, che agita il centrodestra: «Divina va fino in fondo questa volta», assicura un alto dirigente di Fratelli d’Italia. E aggiunge: «A noi Divina non dispiace, e se il suo nome fosse imposto dal livello nazionale ci andrebbe bene. Ma siamo anche per l’unità del centrodestra».

Il sondaggio
Ieri, venerdì 14 luglio, lo stesso gruppo che sostiene Divina ha presentato un sondaggio realizzato da Winpoll tra l’11 e il 14 luglio (metodologia cati – cami, numero di interviste: 850 completate, 1.894 rifiuti), un sondaggio volto a «pesare» la forza dell’ex senatore leghista. Questa una delle domande, la cui risposta ha mandato in visibilio i diviniani: «Secondo lei, chi sarebbe il miglior candidato governatore del centrodestra unito?», domanda — è bene sottolinearlo — rivolta solo a chi ha votato centrodestra alle elezioni politiche del 2023. Divina ottiene il 49%, Fugatti il 39% e Francesca Gerosa, candidata di bandiera di FdI, il 12%. «Gli elettori vogliono Divina a capo del centrodestra — sottolinea Stefano Elena — lo preferiscono a Fugatti». E su Gerosa: «Mi spiace per Fratelli d’Italia, ma non è questo il cavallo vincente. Lei è giudicata incompetente, non preparata», parole di Gianfranco Merlin, che ieri con Elena ha presentato i risultati del sondaggio. Si definisce esperto di comunicazione politica, ed era candidato alle ultime elezioni con Italia Sovrana e Popolare, la lista antisistema con Marco Rizzo del Partito comunista. È lui che «squalifica» la candidata di Fratelli d’Italia, e mentre lo fa guarda la consigliera provinciale Katia Rossato e il marito consigliere comunale a Trento Daniele Demattè, unici esponenti del partito di Giorgia Meloni all’incontro di ieri, oltre all’ex di Forza Italia Gabriella Maffioletti.

Alzo zero contro Fugatti
Nel sondaggio si chiede poi quale sia il «candidato presidente ideale». Una domanda rivolta a tutto l’elettorato. E i due se la giocano: l’ex governatore ottiene il 25%, stessa percentuale di Divina. Segue Valduga al 18%, Gerosa all’8%, Filippo Degasperi (Onda) al 6% e Alex Marini (M5S) al 5%. Dati che suggeriscono quanto il centrodestra avrebbe in ogni caso ben oltre 50% dei suffragi, sommando le percentuali dei candidati di area. E supera il 50% — vedi a lato — anche la somma dei partiti della coalizione di centrodestra, con il centrosinistra fermo al 35%. Se uniti, si vince: e allora, perché minacciare di dividersi andando da soli con Divina se lo stesso Divina non sarà a capo dell’intero centrodestra? La risposta precisa non c’è, non da parte di chi ieri ha tessuto le lodi dell’ex senatore. Se non questa considerazione: «Divina è stato espulso dalla Lega, ora è libero e può fare di tutto. E può riuscire a portare Fratelli d’Italia dalla sua parte, lasciando Fugatti da solo».
Una tesi che ha imbarazzato Rossato e Demattè: «Va bene tutto, ma il centrodestra deve stare unito», ha affermato quest’ultimo.