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martedì 18 Luglio, 2023

Teatro per ri-esistere, torna «Contavalle». Da venerdì il festival animerà la Val di Cembra

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Il curatore Tommaso Pasquini: «Valorizzeremo il paese e i luoghi notevoli dal punto di vista artistico, storico e architettonico»

S’intitola «Val di Cembra delle arti», ed è una sorta di mini festival nel festival. Non una visita guidata, ma una formula innovativa per far scoprire o riscoprire dei luoghi d’arte a cittadinanza e turisti, attraverso un dialogo che intreccia teatro, storia dell’arte e musica. Il risultato? Una narrazione «originale», dedicata a ogni singolo bene artistico.
È questa la novità da non perdere di «Contavalle – piccola rassegna del ri-esistere», che da venerdì, puntuale come ogni estate da sette anni a questa parte, arriva ad animare le serate dei paesi della Val di Cembra con un ricco, ma soprattutto accurato programma, che fa del territorio e dei suoi abitanti un laboratorio vivo, da esplorare e raccontare. Un calendario articolato in una ventina di tappe che, una volta di più riafferma e consolida i valori che sin dalle origini hanno ispirato la manifestazione: partire da un percorso di tipo culturale per poi mettere in essere tutta una serie di connessioni sociali, che vadano oltre l’obiettivo culturale stesso, al fine di rivitalizzare la vita dei paesi di montagna e mezza montagna. Un intento perseguito con varie modalità espressive, in primis il teatro partecipato con gli abitanti dei paesi, insieme a dei coinvolgenti spettacoli nelle piazze e nei vicoli.
E per questa VII edizione di vera e propria «rassegna di valle» si può parlare, visto che tutti i suoi sette Comuni — Altavalle, Cembra Lisignago, Giovo, Lona Lases, Segonzano e Sover — ospiteranno almeno uno spettacolo. Attorno a Contavalle gravitano inoltre associazioni, enti locali, soggetti privati e pubblici, scuole, e tutti gli interessati allo sviluppo e alla realizzazione di idee e progetti.
«Per la prima volta — nel rispetto della mission del festival, che punta anche alla riscoperta di alcune prospettive di paese — compiamo un piccolo passo in più in questa direzione: cominciamo a livello di valle a valorizzare dei luoghi notevoli dal punto di vista artistico, storico e architettonico» esordisce l’ideatore e curatore della rassegna Tommaso Pasquini. Una novità che si estende anche «al tipo di spettacoli che proponiamo – prosegue —. Non la consueta visita guidata, ma un dialogo tra locale e nazionale, affidato a tre diversi punti di vista: un attore del calibro di Pino Petruzzelli del Teatro Nazionale di Genova, affiancato da un esponente della cultura locale e da un musicista». Sulla base della storia e dei simboli di ogni luogo, Petruzzelli comporrà una mini drammaturgia, attingendo a poesia e brani teatrali esistenti. «Un format su cui scommettiamo molto, che il prossimo anno vorremmo implementare con uno studio sui capitelli, mentre altre idee stanno già nascendo» osserva Pasquini.
Dopo il grande successo di «Lisgnac. Indagine lampo», l’anticipazione del festival con cui la compagnia teatrale Gli Omini lo scorso maggio ha richiamato in piazza oltre centoventi persone, a inaugurare «Contavalle» venerdì 21 alle 21 sarà proprio il ciclo «Val di Cembra delle arti». L’appuntamento è alla Chiesa di San Pietro di Cembra, per scoprire con uno sguardo multidisciplinare i suoi pregevoli affreschi. La seconda tappa del ciclo è fissata per il 25 agosto alla Chiesa di Santa Lucia di Grumes, mentre quella del 27 alla Chiesa di San Biagio vecchia concluderà anche il festival.
«Tra i tanti eventi, confermiamo il teatro partecipato, che quest’anno porrà al centro Gli s-bancati, il 28 luglio alle 17.30 a Grumes, con un’azione performativa dedicata, appunto, alle banche» continua Pasquini. Lo spunto allo spettacolo viene dalla prossima chiusura degli sportelli bancari, a Grumes cesserà infatti di esistere l’unico esistente e «la gente non vede l’ora di esprimersi in proposito. Lo faremo con una passeggiata attraverso il paese, facendo tappa ai vari negozi, anche quelli che non ci sono più. Una volta non si aveva che l’imbarazzo della scelta – osserva Pasquini — chi oggi riesce ad andare avanti tenendo aperto un bar, una falegnameria, una libreria, lo fa anche per il forte senso di comunità che nutre. La chiusura degli sportelli bancari ha portato con sé uno spiccato senso di delusione, non tutti sanno utilizzare le più recenti tecnologie e le persone più anziane si sentono un po’ abbandonate».
Ricordiamo poi «Musica X 2», in programma il 29 alle 21 nella piazza di Sover con nomi di primo piano come Gianluigi Carlone della Banda Osiris e Matteo Castellan.
L’1 agosto alle 21 nella piazzetta del Dos a Grumes sarà la vota della blogger e scrittrice Enrica Tesio che presenterà la trasposizione teatrale del suo fortunato libro «Il settimo giorno lui si riposò, io no» (Bompiani, 2013).
«A Palù di Giovo, non potevamo non parlare di ciclismo e storia d’Italia — riprende – e lo faremo l’11 agosto alle 21 con Marco Ballestracci, scrittore, musicista e giornalista sportivo e il suo spettacolo “Storia di gambe – Il racconto del ciclismo”. Non poteva mancare anche quest’anno quello che ormai consideriamo il “beniamino” della nostra rassegna, Matthias Martelli, che coinvolgerà il pubblico in una delle giullarate più esilaranti di Dario Fo, La fame dello Zanni nella piazza di Lisignago, il 13 agosto».
Non mancano, come sempre le iniziative dedicate a bambini e ragazzi (tutte le info su www.contavalle.it, telefono 3332492255).