Calcio
venerdì 21 Luglio, 2023
di Stefano Frigo
Un portiere, un difensore, un esterno d’attacco e una punta centrale. Al momento le principali attenzioni del direttore sportivo del Calcio Trento Giorgio Zamuner sono focalizzate verso quelle parti del campo, questo non significa però che siano gli unici quattro tasselli mancanti bensì le priorità. D’altra parte è sufficiente andare ad analizzare la lista dei convocati per il ritiro di Masen di Giovo per rendersi conto che la rosa è ben lungi dall’essere definita. E sarebbe strano il contrario considerando che al termine della finestra estiva del mercato mancano ancora 40 giorni. Di sicuro un portiere titolare serve come il pane, al momento Bruno Tedino e il suo staff possono contare solo su Alessandro Russo e sul giovanissimo classe 2005 Daniele Di Giorgio battezzato come terzo. Lo stesso Russo non è propriamente una garanzia sotto il punto di vista del rendimento dato che nelle ultime due stagioni tra Alessandria, VV Sint-Truiden e Sassuolo ha collezionato la miseria di cinque presenze. Sembrava essere ad un passo dalla firma Paolo Vismara di proprietà dell’Atalanta e reduce da un esaltante campionato di serie D vinto con la maglia del Brindisi. Negli ultimi giorni però la pista pare essersi raffreddata, è possibile che gli orobici puntino su di lui nell’ambito della formazione under 23 che si presenterà ai nastri di partenza della serie C. Per quanto riguarda la difesa prima di dare il via alle operazioni in entrata è necessario salutare gli esuberi. Il reparto arretrato è in totale over booking, per la Val di Cembra sono partiti addirittura nove elementi ma almeno cinque di questi non rientrano nei piani dei gialloblù. Zamuner dovrà trovare una sistemazione per Alessandro Fabbri, Davide Galazzini, Alessandro Semprini, Federico Simonti e uno tra Luca Ferri e Pol Garcia Tena. Non sarà affatto semplice per il ds del club di via Sanseverino ma le linee guida societarie sono chiare: nella prossima stagione bisognerà cercare di valorizzare profili giovani per poter beneficiare delle entrate economiche previste dal regolamento. In parole povere sul terreno di gioco dal primo minuto dovranno esserci sempre almeno tre elementi nati dopo il primo gennaio 2001. In mezzo al campo gli arrivi di Armand Rada, Tommaso Pietro Brevi e Ruggero Frosinini, più l’acquisizione del cartellino di Mattia Sangalli (insomma l’Inter non ci credeva poi così tanto) hanno indubbiamente rafforzato – per lo meno numericamente – il reparto. E arriviamo all’attacco. Cristian Pasquato e Tomi Petrovic rappresentano le certezze, il trequartista scuola Juventus sarà chiamato a ripetersi dopo la buona stagione conclusa a fine aprile mentre l’atleta croato dovrà confermare ciò che di buono ha fatto vedere nel girone di ritorno. Emanuele Anastasia, Giovanni Terrani e Leon Sipos sono invece delle vere e proprie scommesse. Il primo non è quasi mai riuscito a fare la differenza tra i professionisti e le sei reti (cinque lo scorso campionato con il Sangiuliano e questo potrebbe far ben sperare) siglate in 60 presenze lo dimostrano concretamente, l’ex Padova è reduce da un lungo periodo di inattività mentre Sipos nelle sue apparizioni con il Trento è sempre apparso lento e macchinoso. C’è poi da tenere monitorata la questione relativa a Christopher Attys che attaccante non è ma con Tedino ha trovato una nuova dimensione giocando più avanzato rispetto al suo ruolo naturale. Il ragazzo ha indubbiamente grandi qualità fisiche e un margine di crescita notevole, su di lui però sono piombate alcune realtà di serie B – Venezia e Pisa su tutte – che potrebbero convincerlo a cambiare casacca senza neppure troppi problemi. In atteso di possibili sviluppi i gialloblù stanno lavorando a Masen di Giovo con due sedute di allenamento al giorno, domenica alle 17 è calendarizzata la prima amichevole stagionale contro una rappresentativa della Val di Cembra