La polemica
lunedì 24 Luglio, 2023
di Gianluca Ricci
Lo aveva detto da tempo e confermato a più riprese, nonostante qualcuno abbia tentato fino all’ultimo di farlo recedere dal suo proposito. Ma oggi è ufficiale: il sindaco di Arco Alessandro Betta non sarà candidato di punta per il Pd alle prossime provinciali. A mettere la parola fine ad un tormentone che alla lunga rischiava di diventare stucchevole è stato lo stesso protagonista, che per l’occasione ha voluto ringraziare chi lo ha caparbiamente incitato a fare il grande passo, non risparmiando però qualche frecciatina avvelenata a quanti, in seno al coordinamento di valle del partito, avevano immediatamente cassato ogni ipotesi al riguardo: «Per coerenza – ha dichiarato – che se è reale non può essere in vendita per una poltrona, non sarò nella lista del Pd provinciale in questa tornata 2023. Avevo preso un impegno da tempo, ovvero che non avrei candidato, salvo davvero situazioni eccezionali, proprio per dare priorità alla conclusione del mandato affidatomi dalla comunità della città di Arco. Si tratta di un impegno personale assunto con la mia comunità.». Parole nette e, a suo dire, definitive. Il che non significa che comunque non si metterà a disposizione del partito per la campagna elettorale: «Con convinzione sosterrò il Pd e la coalizione – ha aggiunto – perché le innumerevoli vicende personali non sono mai a supporto del bene comune. L’importante è crederci sempre, insieme. Mi auguro che questo nostro territorio sappia trovare candidati validi. Al congresso provinciale ne ho tracciato ad esempio alcuni identikit tipo, ma andrà bene qualsiasi altra proposta». Il sindaco Betta non ha nascosto la sua soddisfazione per i tanti attestati di stima ricevuti in questo periodo, molti dei quali trasformati in esortazioni a candidarsi: «Sono state tante le richieste in tal senso, soprattutto da quanti e quante mi hanno sostenuto al congresso provinciale del febbraio scorso, ma non solo. Sicuramente, fra tutti, chi devo ringraziare è Giorgio Tonini, che mi ha fatto sentire appieno parte del progetto Pd anche per il futuro. Dovrei fare molti altri nomi, ma mi fermo a questo, perché sono state davvero tante le persone che mi volevano nella lista del Partito Democratico a sostegno di Francesco Valduga. Ecco perché all’ultimo avevo anche aperto uno spiraglio, proprio per rispetto delle tante persone che trasversalmente mi hanno chiesto di candidarmi con sincerità». Meno dolci invece le parole indirizzate a quanti, Alessio Zanoni in testa, avevano immediatamente fatto muro: «Rappresenta un assolo senza alcuna melodia il fatto che il coordinatore di valle locale del Pd si sia affrettato a chiudere tale ipotesi. La vedo più come una mancanza di sensibilità e di rispetto, ma ne prendo atto con assoluta serenità: dichiarazioni infondate e al contempo inutili, dettate più dal personalismo se non dalla calura estiva, che fa perdere lucidità talvolta alle persone anche più esperte. L’unica amarezza è dal punto di vista umano, ma anche per questo ci si fa il callo, dato che nel passato non ho mai fatto mancare il mio apporto avendo sostenuto con convinzione sia Adalberto Mosaner che Roberto Pellegrini in un’ottica di partito e territorialità». Se qualcuno dunque pensava che la nomina di Zanoni a coordinatore di valle del Pd avesse rappresentato una solida tregua nei rapporti conflittuali fra l’anima arcense e quella rivana del partito, evidentemente si è sbagliato di grosso.
opere
di Redazione
Pronti a partire i lavori a fianco delle gallerie delle Limniadi e a quello dei Titani. Il presidente Fugatti: «Massimo impegno sulla sicurezza. Accolte le modifiche progettuali per migliorare la compatibilità con il paesaggio»