Storie

sabato 29 Luglio, 2023

L’avete mai sentito il profumo del legno?

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C’è un posto davvero emozionante da visitare che sa di antico e di ingegno e tu rimani lì a bocca aperta a guardare. Oggi vi portiamo in Val di Sole per raccontarvi dell’antica segheria veneziana

Ma lo sentite questo inebriante profumo di legno, resina, bosco? C’è un posto davvero emozionante da visitare che sa di antico e di ingegno e tu rimani lì a bocca aperta a guardare. Oggi vi portiamo in Val di Sole per raccontarvi dell’antica segheria veneziana. Si trova a Dimaro, in val Meledrio (la valle di collegamento tra Dimaro e Folgarida), accanto alla strada statale per Madonna di Campiglio. Questa segheria è un luogo di grande interesse e valore storico culturale e grazie ad alcuni documenti è possibile farne risalire l’esistenza almeno ai primi dell’Ottocento. Nel tempo è stata oggetto di numerose ristrutturazioni e modifiche, sia nell’assetto formale della struttura in legno, sia nelle funzionalità operative dei meccanismi in legno e ferro. Il Comune di Dimaro si è attivato per ripristinare totalmente l’edificio fino a renderlo agibile e funzionante, restituendo alla Segheria Veneziana l’immagine storica originaria. Operativa fino al 1960, oggi è possibile visitarla e ammirare, attraverso un percorso didattico-espositivo, i vari meccanismi interni artigianali eseguiti in legno e ferro. Pensate che questa segheria funziona grazie alla forza dell’acqua del torrente Meledrio che fa girare tutti gli ingranaggi e che servono per tagliare grossi tronchi di legno. È incredibile vedere come la sola forza dell’acqua riesca a far funzionare congegni semplici e allo stesso tempo complessi e perfetti. In tutto questo c’entra quel geniaccio di Leonardo Da Vinci, grande inventore. La storia racconta che le segherie dette «alla veneziana» si diffusero ai tempi della Repubblica di Venezia nelle zone ricche di legname come impianti usati per ricavare tavole dai tronchi, grazie a un modello di un disegno di Leonardo da Vinci. Le segherie ad acqua erano parte integrante di un sistema tecnico per lo sfruttamento delle risorse di legname per lo sviluppo socio-economico dei territori di montagna. La denominazione «alla veneziana» permetteva di distinguerle da quelle «Angustiane» originarie dell’Europa centrale. Tutte le funzioni della segheria veneziana sono comunque ben descritte in pannelli illustrativi e accessibili e, se ci andate i martedì pomeriggio e i venerdì mattina di luglio e agosto, la troverete aperta con una guida dell’Ecomuseo della val Meledrio che vi illustrerà tutti i meccanismi (prenotazione obbligatoria presso uffici informazioni di Dimaro e Folgarida 0463986608 oppure 0463 986113). Tutto qui? Certo che no. Il consiglio è quello di farvi anche una bella passeggiata per scoprire i dintorni. Dalla segheria si può seguire il «percorso della trementina» per poi continuare la passeggiata, percorribile anche in mountain bike, portandovi verso le «fosinace» dove veniva lavorato il ferro, risorsa economica primaria nel periodo medievale. Qui troverete il maglio perfettamente conservato e ristrutturato e una comoda area picnic. Potete poi dirigervi verso la calcara, antica fornace per la cottura e la produzione della calce e raggiungere il Doss di Santa Brigida, dove in seguito ad opere di ricerca sono stati rinvenuti i resti dell’omonimo Ospizio, antico ricovero gestito da frati a servizio di viandanti e pellegrini. La Val Meledrio, zona di rilievo ambientale e storico all’interno del Parco Naturale Adamello Brenta, è davvero ricca di tesori poco conosciuti ma dal grande valore storico-culturale e naturalistico, che oggi vengono custoditi e promossi dal neo costituito Ecomuseo Val Meledrio La Via degli Imperatori. Ultima curiosità. Sapete perché si chiama la Via degli Imperatori? Qui nel1894 transitò l’Imperatore austro ungarico Francesco Giuseppe, in viaggio verso Madonna di Campiglio per le vacanze che lì era abituato a trascorrere con la moglie Sissi. Si racconta che da qui siano transitati anche Carlo Magno e Federico Barbarossa.