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lunedì 31 Luglio, 2023

Alleanza Patt-Fratelli d’Italia, Marchiori difende l’accordo: «Una scelta coerente»

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In una nota il segretario Simone Marchiori spiega in 10 punti il processo che ha portato il Patt nel centrodestra

Una nota per mettere a tacere le polemiche, 10 punti per spiegare. Così il Patt risponde alle critiche arrivate da più parti dopo che un accordo, sottoscritto a Roma dalle principali forze nazionali del centrodestra, ha confermato la candidatura di Maurizio Fugatti. Una decisione che da una parte blinda l’alleanza sottoscritta dalle stelle alpine con il candidato da sempre indicato come garante dell’accordo, ma che dall’altra certifica come nel centrodestra queste decisioni si prendano ben lontano dal Trentino, con buona pace della sua autonomia. La novità, che pone adesso nella stessa coalizione Patt e Fdi, è stata lo spunto per molti, tra cui alcuni fuoriusciti dal partito, di tirare le somme sulla svolta a destra intrapresa negli ultimi mesi dalle stelle alpine. In risposta il segretario Simone Marchiori ha pubblicato un comunicato in 10 punti per spiegare come il partito sia arrivato a questa decisione che definisce una «scelta coerente». Marchiori spiega che «Già dalle origini il Patt ha concepito il suo essere partito Autonomista come vocazione a raccogliere e ad interpretare le attese, i bisogni e le speranze della gente trentina, per corrispondervi con un’adeguata e responsabile azione di governo». Una vocazione che si è tradotta «nella scelta di essere un partito blockfrei, cioè non legato in modo acritico ad un’ideologia, qualunque essa sia, ma ai valori autonomistici che da sempre lo caratterizzano e, attraverso questi, ai più alti interessi culturali, sociali, economici e ambientali del Trentino». Da queste posizioni storiche secondo Marchiori è nato il processo che ha portato anche al congresso dello scorso anno. Un momento «in cui la parte principale del messaggio politico era la costituzione di un blocco territoriale, autonomista, civico, popolare per poi aprire i ragionamenti con i partiti nazionali. Durante il Congresso erano stati sollevati aspetti critici relativi all’attuale governo provinciale (ma anche all’opposizione di centrosinistra) che sono diventati poi i principali punti del programma». Sulla base di questi principi il Patt spiega la decisione di allearsi con Fugatti: «Politico dalla forte connotazione territoriale proposto da un partito, la Lega, che ha anche un’impostazione territoriale e da un raggruppamento di forze civiche e autonomiste, un programma politico coerente con i propri valori e con i propri intenti programmatici, giungendo ad un accordo ampiamente soddisfacente». E se poi la candidatura di Gerosa da parte di Fratelli d’Italia ha messo in subbuglio la coalizione il Patt riconosce che «È innegabile che, in questo stesso periodo, Fratelli d’Italia ha in più occasioni dichiarato la propria convinta apertura alle istanze autonomiste, soprattutto a livello nazionale, con le prese di posizione della presidente Meloni». Dal confronto interno alla coalizione, secondo Marchiori, è poi emersa «una sostanziale convergenza tra il programma del Patt e quello della possibile nuova coalizione aperta all’apporto di Fratelli d’Italia».  Nel frattempo il Patt finalizzava la fusione con Progetto Trentino e Autonomisti Popolari con lo scopo di «pesare di più in termini di capacità di sostenere le proprie istanze e rafforzando la capacità aggregante delle Stelle Alpine e contribuendo alla necessaria semplificazione del quadro politico trentino». Ritenendo poi la figura di Fugatti fondamentale perché l’accordo rimanesse in piedi il Patt ha deciso di «partecipare al tavolo di confronto in vista di una possibile alleanza di governo». Riguardo all’accordo raggiunto, e alla ventilata promesse a Fdi della vicepresidenza, Marchiori assicura che: «In tal senso nessun assetto è già deciso, non ci sono condizioni precostituite: non si tratta di lavorare per i singoli ma di rafforzare il partito il quale, a tempo debito, saprà ritagliarsi uno spazio quanto più importante possibile». In conclusione del comunicato il segretario del Patt non risparmia qualche stoccata scrivendo che: «Chi in questo momento si affanna nel mettere in discussione tale accordo rappresenta da un lato chi non ha trovato posto nella coalizione o pensava di farlo attraverso scorciatoie o giochetti di bassa lega».