Val di Fassa

sabato 12 Agosto, 2023

Meteo e italiani «frenano» i rifugi

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Dopo i numeri eccezionali del 2022 la stagione è col segno meno

«Buona la partenza, poi è arrivato luglio con i suoi capricci». Francesca Debertol del rifugio Contrin fotografa la stagione turistica in quota alla metà di agosto. «Rispetto all’anno scorso avvertiamo un calo del 20 per cento. Gli stranieri ci sono, mancano famiglie e bambini». Per ora non è stata un’estate favorevole per chi va in montagna. Meteo troppo variabile con sole al mattino e potenti temporali nel pomeriggio – sera. In alcuni giorni la pioggia ha fatto la sua comparsa anche nelle ore mattutine obbligando i turisti a restare nel fondo valle. In compenso chi arriva in quota dimostra una migliore organizzazione rispetto all’immediato post pandemia. «Sono attrezzati, si adeguano all’ambiente di montagna e non hanno eccessive pretese» conferma Francesca che dalla mattina alla sera deve far fronte a un continuo passaggio di gitanti. Il rifugio Contrin si trova al centro di una serie di percorsi che entrano nel cuore delle Dolomiti di Fassa. Di qui si può salire sulla Marmolada senza affrontare l’insidioso ghiacciaio. «Non sono molti quelli che in questo periodo scelgono il versante sud» – spiega Francesca. «Il tempo, come ho detto, non è stato favorevole. Sulla ferrata dello spigolo Ovest ha nevicato e le basse temperature hanno formato incrostazioni di ghiaccio. I camminatori preferiscono affrontare la traversata verso il passo San Pellegrino valicando il passo delle Cirelle oppure spostarsi in Val San Nicolò superando l’omonimo passo». L’andamento stagionale viene confermato da Roberta Silva presidente dell’associazione Gestori Rifugi del Trentino, da anni alla guida del Roda di Vael in Catinaccio. «Certamente il tempo ha influito sulla frequenza degli escursionisti in montagna. Tengono gli stranieri, mentre sono in diminuzione gli italiani» spiega al telefono. «L’estate 2022 è stata eccezionale sia per la bontà del tempo, sia per la grande voglia delle persone di uscire dopo gli anni della pandemia. Probabilmente quest’anno la spinta si è un po’ affievolita, complice anche l’inflazione che rende più onerosa la vacanza delle famiglie italiane». Roberta Silva comunque è positiva. I problemi creati dal meteo variabile è compensato dal normale approvvigionamento idrico dei rifugi. «La paventata crisi idrica non c’è stata ma l’attenzione non viene meno. Come detto più volte, per i rifugi di montagna, è fondamentale la riserva d’acqua accumulata nelle nevicate invernali. Oggi viviamo giorno per giorno grazie alle piogge estive. Se dovessero mancare quelle la nostra stagione andrebbe ripensata». La vita del rifugista è simile al precario equilibrio di chi cammina su una stretta trave. C’è sempre la possibilità di cadere. Le incognite sono legate al meteo a cui oggi si aggiungono le limitate riserve idriche e la difficoltà di trovare personale disponibile ad affrontare stagioni impegnative in ambiente severo. Non è facile poi gestire flussi variabili della clientela, assegnare i momenti di riposo ai collaboratori e convivere in spazi ristretti. Tutto questo richiede un buon equilibrio. A dare una mano arrivano i Suoni delle Dolomiti in programma dal 23 agosto al primo ottobre. Si inizia a malga Tassulla nella piana de la Nana – Dolomiti di Brenta e si conclude con il concerto di Carmen Consoli a Camp Centener sempre nel Trentino Occidentale. Diciassette appuntamenti in quota capaci di attirare escursionisti e appassionati, anche in un periodo declinante della vacanza estiva. I rifugi scommettono sull’allungamento della stagione con il motto «L’autunno trentino è un rifugio» puntando a proseguire il presidio delle terre alte e assicurando ristoro a tutti gli escursionisti alla ricerca dei colori caldi dell’autunno.