Rigenerazione urbana

martedì 15 Agosto, 2023

Interramento e bypass, la città nuova senza treni

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Trento, l’obiettivo è il metaprogetto. L’interramento della linea ferroviaria sarà possibile solo con il bypass che sposterà i treni dal centro. Rfi: «Nei prossimi giorni abbattimenti e piano di indagine ambientale»

Questo è il sogno del sindaco Franco Ianeselli, della sua giunta che per spiegare la necessità del bypass illustrava il «metaprogetto». Che si potrà realizzare solo con l’interramento della ferrovia. Un nuovo skyline della città, per certi versi una nuova città che «si ricongiungerà con il suo fiume» (le immagini sono quelle del rendering presentato da Rfi al Comune di Trento). Nel frattempo si dovranno però realizzare i lavori del tunnel sotto la collina a est, passando in mezzo al sito inquinato di Trento Nord, affrontando anche l’intoppo del cantiere a nord dello Scalo Filzi dove si sono trovate tracce di inquinanti che dovranno essere bonificati con una spesa di almeno 30 milioni.

Nell’immagine la proposta di collegamento tra il centro urbano e il fiume Adige

Demolizioni e indagini ambientali
Rfi assicura che tutto procede: «Continuano a pieno ritmo le attività nel cantiere della circonvallazione ferroviaria di Trento e sono programmati per i prossimi giorni una serie di interventi strategici per l’opera, come il completamento della variante della linea Trento-Malè. In particolare, il Consorzio Tridentum eseguirà lavori di costruzione del binario, mentre Trentino Trasporti realizzerà gli impianti tecnologici». Nel comunicato si spiega poi che è arrivato il momento di completare l’abbattimento degli stabili su via Brennero: «Nello stesso periodo, inoltre, andranno avanti i lavori di demolizione degli edifici lato est e la pulizia della vegetazione del costone roccioso in prossimità del condominio “Le Fornaci”. In parallelo — continua il comunicato, affrontando qui il tema “caldo” delle ultime settimane, quello dell’inchiesta per disastro ambientale — si stanno mettendo a punto i piani di indagine ambientale relativi all’area sottoposta a sequestro da parte della Procura della Repubblica, definiti la scorsa settimana con Appa, che dovrebbero essere avviati a partire da settembre».

«Occasione per la città»
Rfi ci tiene a dire che «la circonvallazione di Trento rappresenta un tassello chiave per il completamento di uno degli assi ferroviari strategici della rete italiana ed europea» e soprattutto che il bypass è «un’opportunità per abilitare un nuovo scenario di rigenerazione urbana grazie ai diversi interventi previsti per il futuro della Città di Trento». Si parla dunque dell’interramento del tracciato urbano della linea, di quel sogno della giunta Ianeselli. Un progetto — meta progetto, per l’esattezza — che è stato approfondito anche da «Sistemi Urbani», la società che per Rfi cura appunto la rigenerazione urbana dei territori attraversati dalla grande opera di quadruplicamento della linea del Brennero e non solo.

Parco lineare e fiume urbano
L’interramento partirà dallo Scalo Filzi, dove sorgerà la stazione provvisoria che sarà scoperta in via temporanea, «ovvero finché i convogli passeggeri saranno deviati nel bypass ferroviario per consentire i lavori di interramento dei binari del tratto cittadino», spiega l’amministrazione di Ianeselli. «Terminato l’interramento, la stazione provvisoria passeggeri avrà terminato la sua funzione e sarà coperta. Lo spazio sopra la stazione temporanea allo Scalo Filzi diventerà un luogo pubblico, una piazza, un parco, una zona di servizi per la città e soprattutto per i residenti del quartiere». E qui palazzo Geremia cita il rendering di Sistemi Urbani: «Mostra chiaramente quale sia la prospettiva». Quella di un parco lineare e quella di un fiume urbano. Nelle slide in pagina si vedono da una parte la centralità dell’Adige e dall’altra quella del verde: «Il parco lineare — si legge nello studio — propone una ricucitura urbana con servizi e finzioni pubbliche». Oltre agli spazi verdi, l’attenzione all’acqua: «Minimizzare il consumo di suolo riappropriandosi di una relazione diretta con il fiume. Acqua e verde come elementi principali del progetto integrati in un unico sistema in relazione con il tessuto urbano circostante, con sue polarità, a sud (dal ponte di San Lorenzo fino alla foce della Fersina) il punto di contatto con l’acqua, a nord il nuovo parco della città», che dallo Scalo Filzi arriverebbe fino a Torre Vanga.

I soldi che ora non ci sono

I soldi del Pnrr sono destinati soltanto alla circonvallazione, non all’interramento della linea storica. «Il Pnrr — ribatte però il Comune di Trento — ha insegnato che avere una visione riguardo al futuro e tradurla in progetti concreti aumenta di molto la possibilità di accedere ai finanziamenti». E l’amministrazione conclude così, con una nota di ottimismo: «Anche senza scomodare De Gasperi che esortava a pensare alle prossime generazioni e non alle prossime elezioni, sono stati i progetti a lunga gittata e non l’appiattimento sul presente ad aver consentito a molte città europee di diventare centri urbani vivibili e sostenibili».