politica
mercoledì 16 Agosto, 2023
di Tommaso di Giannantonio
Era quasi inevitabile che la gestione dei grandi carnivori diventasse uno dei temi centrali della campagna elettorale. La morte di Andrea Papi, lo scorso 5 aprile a Caldes, ha imposto un’attenzione maggiore. Da parte di tutti. I quattro esperti del Parco Adamello-Brenta sono stati chiari al forum de il T (edizione di domenica): «Gli orsi pericolosi vanno rimossi. Il problema non è spostare 70 esemplari, ma fermare quelli confidenti». Qual è invece la posizione dei candidati presidente alle elezioni provinciali del 22 ottobre? Lo abbiamo chiesto a tutti e sette gli esponenti che gareggiano per il governo di Piazza Dante. Per quasi tutti l’abbattimento non è più un tabù e al tempo stesso bisogna dare più peso al parere degli esperti.
Francesco Valduga
Il candidato del centrosinistra Francesco Valduga parte da «due grandi pilastri»: «Prima di tutto c’è la tragica morte di un ragazzo, che impone un approfondimento. Dopodiché il Trentino trova la sua identità nella montagna e preservare questa identità significa vivere la montagna in tutte le sue dimensioni». Il sindaco di Rovereto riprende allora il pensiero espresso da un’allevatrice del Primiero in un incontro organizzato sul territorio: «Evidenziava difficoltà oggettive connesse ai lupi e chiedeva se il Trentino sarà lo stesso senza attività come la sua. Ovviamente non sarà lo stesso». Ecco, dunque, che «abbiamo bisogno di decisioni sì politiche, ma che abbiano il supporto delle conoscenze scientifiche e dell’esperienza di chi abita la montagna». In sostanza «servono una serie di misure comportamentali e a sostegno delle attività: percorsi educativi, cassonetti anti-orso e incentivi a quelle imprese che vogliamo che restino sul territorio». Per quanto riguarda i casi di orsi e lupi problematici «deve esserci la possibilità di allontanarli dal territorio ed eventualmente abbatterli».
Filippo Degasperi
Per Filippo Degasperi, candidato presidente di Onda, «l’abbattimento è solo una delle soluzioni previste dal Pacobace. Il vero tema è quello di ridurre al minimo i casi di interazione. Se noi avessimo applicato le regole che ci siamo dati fin da subito non ci troveremmo in queste condizioni». Riporta subito un esempio: «Il presidio del territorio è assente: oggi abbiamo un forestale ogni 3.500 ettari. Il centrosinistra ha depotenziato l’organico e il centrodestra ha lasciato la situazione invariata. E poi — aggiunge — non si può autorizzare il foraggiamento degli animali selvatici e allo stesso tempo lamentarsi della confidenza degli esemplari». Per quanto riguarda i lupi, «l’abbattimento non è la soluzione, lo dimostra la Francia, che ogni anno si ritrova nella stessa situazione».
Alex Marini
Il candidato del Movimento cinque stelle Alex Marini non ha dubbi: «Su questo tema la politica ha perso credibilità e la colpa principale è di questa giunta perché in cinque anni non ha fatto altro che fomentare la paura senza mettere in campo provvedimenti di gestione». L’esponente pentastellato invita a pensare ad «una serie di misure organiche che affrontino il problema a 360 gradi: l’abbattimento, la rimozione o il trasferimento non sono risolutivi, ma sono singole soluzioni che vanno adottate all’interno di una gestione tecnica più ampia». C’è infine un tema che secondo Marini viene troppo spesso sottovalutato: «Bisogna avviare delle interlocuzioni con Bruxelles. La nostra legge fa riferimento a una direttiva europea. Ma quante volte Fugatti è andato a Bruxelles a parlare di questo? Zero».
Sergio Divina
Anche l’ex senatore leghista Sergio Divina, candidato presidente del nuovo polo alternativo di centro, non risparmia critiche a Piazza Dante. «La giunta si è dimenticata del tema dei grandi carnivori. Fino a pochi mesi fa parlava di 80, 100, 120 esemplari, oggi sappiamo che sono più di 200. Quanti ne erano monitorati? Solo due esemplari. Questo è scandaloso». La linea dell’ex senatore è chiara: «Dobbiamo lasciare la parola agli esperti, i quali ci dicono che bisogna bloccare la popolazione. Come? Suggeriscono di procedere alla sterilizzazione dei maschi». Divina fa in modo di non parlare esplicitamente di abbattimento. «Sentiamo cosa ci dicono gli esperti del settore. Gli orsi problematici e pericolosi, comunque, vanno catturati». Sui lupi «bisogna trovarsi con gli allevatori per le misure di prevenzione. Ma se la popolazione cresce in maniera smisurata bisogna prendere soluzioni drastiche».
Elena Dardo
Interessante la posizione di Alternativa, il movimento fondato dai fuoriusciti del Movimento cinque stelle in opposizione al governo Draghi. A livello nazionale, infatti, «la nostra presidente ha una posizione animalista — dice la stessa Elena Dardo, candidata di Alternativa Trentino-Alto Adige — Abbiamo discusso parecchio con lei e alla fine abbiamo preso una posizione diversa perché qui la situazione è degenerata». In pratica «crediamo che si debba valutare la possibilità di abbattimenti selettivi nei casi in cui gli orsi siano considerati pericolosi. Idem per i lupi. Siamo sì animalisti, ma non possiamo permettere che vengano uccise le persone o gli animali da allevamento». Dardo si dice favorevole anche all’ipotesi dei trasferimenti, seppur sia «una soluzione parziale». «Bisogna monitorare gli esemplari con il radiocollare, fornire informazioni sui comportamenti da adottare all’interno dei boschi e utilizzare dissuasori sonori e spray anti-orsi. Noi — aggiunge — abbiamo suggerito anche di introdurre un’App che permette di sapere in tempo reale la posizione delle femmine».
Marco Rizzo
L’ex segretario del Partito comunista Marco Rizzo, che si candida alla presidenza della Provincia con Democrazia sovrana e popolare, parte da un dato di fatto: «In Trentino gli orsi sono più del dovuto. La situazione attuale è stata voluta venticinque anni fa dalle classi dirigenti dei Paesi europei. Visto che dal 2004 in poi sono entrati diversi Paesi dell’Est bisognerebbe arrivare ad una redistribuzione degli esemplari fra questi Paesi». La gestione dei lupi «dovrebbe prevedere l’abbattimento come ultimo stadio — prosegue — Sarebbe meglio trasferirli e ridurne la natalità». Al tempo stesso Rizzo si sorprende del fatto che si parli così tanto di orsi e lupi in campagna elettorale quando «siamo di fatto dentro ad una terza guerra mondiale e ad una crisi economica e sociale senza precedenti».
Maurizio Fugatti
Il governatore uscente Maurizio Fugatti, candidato presidente del centrodestra, liquida in poche parole le critiche mosse dai suoi avversari: «Lascio agli altri fare filosofia». «La gestione — dice — è sicuramente importante, ma non risolve il problema dei numeri. Oggi abbiamo troppi orsi. I numeri sono oggettivamente elevati rispetto alla capacità del nostro territorio di far convivere l’uomo con i grandi carnivori. Il problema dei numeri rimane e mi pare che sia anche la posizione dei sindaci delle Giudicarie». Quindi «per prima cosa abbiamo l’obbligo di vedere se c’è la possibilità di trasferire gli orsi in eccesso e se questo non è possibile bisogna prevedere la possibilità della rimozione degli orsi in esubero. Il numero di orsi va ridimensionato. E parla uno che ha la scorta per aver detto certe cose».