domenica 20 Agosto, 2023

Gardolo, due feriti e due arresti dopo la rissa con coltelli. È tentato omicidio

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Accusa pesantissima per due trentenni. Uno dei feriti trovato insanguinato in un campo
Polizia

Un regolamento di conti. Di quelli organizzati, quasi una spedizione punitiva. Una ragazzo trovato in un campo seminudo e coperto di sangue, nascosto da dei cartoni. Era stato ripetutamente a bastonate e con qualche ferita da taglio, inferta forse da un coltello. Una scena tremenda quella che hanno scoperto gli agenti della questura la scorsa notte. Erano passate da poco le 2 quando è arrivato l’allarme: qualcosa stava succedendo in un campo tra Gardolo e Roncafort, in via Bepi Todesca. Lì il ritrovamento di un ragazzo, un 26enne di nazionalità marocchina.

Sebbene gravemente ferito, è ancora vivo e chiede aiuto. Poco lontano ci sono i due aggressori, in fuga: entrambi hanno gli abiti intrisi di sangue. Gli agenti (intervenuti le volanti e la squadra mobile) li bloccano, soccorrono il ferito e portano i due negli uffici della questura, in viale Verona. Ma come prima cosa c’è un’altra emergenza da affrontare: il ragazzo ha detto di non essere stato solo al momento dell’aggressione: con lui c’era il fratello di 28 anni. «Gli hanno fatto male – racconta agli agenti – forse lo hanno ucciso». Un timore fondato, ma fortunatamente anche l’altro ragazzo se la caverà.

Verrà individuato all’alba: era riuscito a chiamare i soccorsi, era stato portato in ospedale da un’ambulanza che l’aveva recuperato in via Bolzano. Entrambi hanno una prognosi di trenta giorni. Abbastanza elementi da far presupporre il tentato omicidio: è l’accusa formulata dalla procura di Trento (il caso è arrivato sulla scrivania del pm di turno, Alessandra Liverani). Gli aggressori sono stati portati in carcere a Spini di Gardolo. Sono anche loro cittadini marocchini, di 31 e 34 anni: entrambi irregolari avevano fatto richiesta, senza successo di accedere alla protezione internazionale. Nelle vicinanze del campo in cui è avvenuta l’aggressione sono stati trovati anche due bastoni, anch’essi coperti di sangue: si tratta delle armi con cui hanno colpito ripetutamente le due vittime.

Contribuisce ad aggravare il quadro della vicenda il fatto che una delle due vittime di pestaggio sia stata abbandonata in una modalità che fa presumere la consapevolezza che sarebbe morta da lì a poco. I due fratelli, però, già nella giornata di ieri erano in grado di parlare e sono riusciti a identificare i loro aggressori. A fare luce sulle modalità del violentissimo pestaggio sarà il servizio di polizia scientifica della questura, ieri sul posto per i rilievi. Secondo i primi riscontri non si sarebbe trattato di una rissa, ma di qualcosa di organizzato per colpire proprio i due fratelli. Da chiarire anche il movente: una delle piste è una presunta rivalità per questioni legate allo spaccio di droga.