A destra
mercoledì 23 Agosto, 2023
di Donatello Baldo
Il vertice del centrodestra che si è tenuto ieri nella sede della Lega lla presenza di Fugatti, per Fratelli d’Italia è iniziato la sera prima, con una riunione in videoconferenza con Giovanni Donzelli, braccio destro di Giorgia Meloni. Un incontro tesissimo, che ha messo sul banco degli imputati la vicepresidente designata Francesca Gerosa e in qualche modo ridotta l’autorità del commissario trentino del partito Alessandro Urzì, con il capogruppo in Consiglio provinciale Claudio Cia «imposto» dal nazionale al tavolo di confronto con la coalizione.
«Gerosa chi?»
Alla videoconferenza, oltre a Donzelli, Gerosa, Cia e Urzì, hanno partecipato i deputati trentini Alessia Ambrosi e Andrea de Bertoldi e l’intero gruppo consiliare provinciale, con il capogruppo e le consigliere Katia Rossato e Bruna Dalpalù. All’ordine del giorno il ruolo di Francesca Gerosa e la sua designazione a vicepresidente designata, che a molti nel partito è sembrata una forzatura; ma anche il tema di orsi e lupi, che Gerosa affronta in modo diverso dalla linea di Fugatti, esponendo il partito — è stato detto durante l’incontro — a non pochi imbarazzi. Gerosa, al posto di Urzì, commissario del partito, era andata da sola al vertice del centrodestra della scorsa settimana, provocando una ridda di reazioni per la sua contestazione a Fugatti sui grandi carnivori, con l’irritazione plateale di Ambrosi, Cia, Dalpalù, circoli territoriali, e pure la Lega si è risentita.
Cia delegato al programma
Donzelli ha ascoltato le diverse posizioni, Urzì che difende Gerosa e tutti gli altri che chiedono di limitarne l’azione. La deputata Ambrosi e arrivata dire: «Qui non si capisce se Urzì è il commissario del partito è il tutore di Gerosa», e altri hanno messo le mani avanti: «Che non succeda che lei, candidata tra i candidati, abbia i manifesti con i faccioni pagati dal partito». A un certo punto Donzelli ha abbandonato la chat, scusandosi poi perché gli si è scaricata la batteria del laptop, ma chissà che la sua sia stata un’uscita strategica dal «dramma» trentino. Che comunque ha voluto risolvere imponendo Claudio Cia al tavolo della coalizione, a cui è poi stato affidato il ruolo di responsabile del programma per Fratelli d’Italia.
Il vertice di coalizione
Dopo lo scontro del giorno prima, ieri alle 14 era in programma l’incontro con Fugatti. Se nelle riunioni precedenti partecipava solo un esponente per gruppo — per Fratelli d’Italia o solo Cia o, nell’ultima occasione, solo Gerosa — ieri hanno partecipato in quattro dei meloniani: Il commissario Urzì, il vicecommissario Cristian Zanetti, la vicepresidente designata Gerosa e il capogruppo Cia. E prima si salire le scale per raggiungere la sede della Lega, il tempo di un chiarimento tra Urzì e Cia al bar, mangiando un gelato che potesse raffreddare il pomeriggio afoso ma anche gli strascichi personali e politici della serata incandescente del giorno prima.
Gerosa «vade retro»
Nello stesso bar di piazza Battisti, Fugatti è entrato per prendere un panino e una bibita — «il mio pranzo», ha spiegato a Urzì — per poi salire nella sede leghista, raggiungendo il commissario leghista Diego Binelli. A ruota, tutte le delegazioni, da Forza Italia (c’era la vice coordinatrice Elena Sechei) all’Udc con Salvatore Busana a La Civica con la consigliera provinciale Vanessa Masè. Per il Patt c’era il presidente del partito Franco Panizza, che ha sostituito il segretario Simone Marchiori impossibilitato: «Non mi partiva la macchina». Panizza è però rimasto distante dalla nutrita delegazione di Fratelli d’Italia. Sulle scale, al gruppo che lo aspettava per salutarlo ha detto: «Andate avanti, entrate prima voi». Aggiungendo, rivolto al fotografo pronto a immortalare l’abbraccio tra nazionalisti e autonomisti: «Non fate scherzi, non fotografatemi con la Gerosa». Il fotografo, lesto, è però riuscito nel suo intento, cogliendo il tentativo di Urzì in una photo-opportunity e di un Panizza recalcitrante all’idea.
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Insieme ai partiti provinciali entreranno nel progetto anche «Prospettiva Futura», che dal 2015 sostiene il sindaco Oss Emer, e il gruppo di Sergio Paoli, ex assessore della maggioranza