Il vandalismo

mercoledì 23 Agosto, 2023

Drago di Vaia, indaga la Procura per incendio doloso. Martalar: «Mesi di lavoro in fumo»

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Sopralluogo a Lavarone del sindaco con l'artista. I carabinieri e la Procura di Trento sulle tracce dei responsabili. Gli assessori Bisesti e Zanotelli: «Ferita la sensibilità dei trentini»

Resta la cenere e poco altro. L’incendio che nella notte di ieri, martedì 22 agosto, ha completamente distrutto il Drago di Vaia, a Lavarone, ha colpito l’intera comunità. Ci sono pochi dubbi sull’origine del gesto che è volontario. Non sono state trovate tracce dell’innesco, ma sul caso indaga la Procura di Trento per incendio doloso. In mattinata, sul posto, sono arrivati i carabinieri della compagnia di Rovereto, con il sindaco Isacco Corradi e l’artista Marco Martalar che esprime tutta la sua amarezza.

«Prima il vento e ora il fuoco, questo legno non ha pace – riflette Martalar – Ci ho messo mesi di lavoro, pensiero e fatica e in 20 minuti per la mano dell’uomo è andato tutto distrutto». E ora? Possibile ricostruire l’opera? «Non so cosa faremo – dice – di certo c’è che bisogna reagire all’atto vandalico e dare una risposta, cosa faremo è presto per dirlo. Ci confronteremo. Ora è il momento dell’amarezza e della tristezza»

Realizzato con i legno degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia, il drago di Lavarone rappresentava un monito al rispetto della natura. La sua distruzione a causa di un incendio nella serata di ieri ha profondamente colpito la comunità trentina, cui hanno voluto dar voce gli assessori provinciali alle foreste e alla cultura, rispettivamente Giulia Zanotelli e Mirko Bisesti. «Qualora fosse confermata l’origine dolosa, si tratterebbe di un gesto inqualificabile, che ferisce profondamente la sensibilità diffusa tra le nostre comunità: i trentini vedono nel bosco la loro casa e dalla tempesta Vaia hanno subito gravi perdite e lutti. Distruggere un simbolo che rappresentava tutto questo è un atto da vigliacchi» osserva Zanotelli. Secondo l’assessore Bisesti «il drago Vaia era un’opera straordinaria, nata grazie alla genialità di Marco Martalar: in questi anni, migliaia di persone hanno riconosciuto la sua bellezza e originalità. L’auspicio è che, come l’araba fenice rinasceva dalle proprie ceneri, anche il drago Vaia possa tornare a innalzarsi».