Elezioni 2023

giovedì 24 Agosto, 2023

Elezioni provinciali, Stanchina chiarisce: «Se mi candido, mi dimetto»

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Trento, Benetti (Pd) richiama Campobase: «Si pensi a vincere, non alle deleghe»

L’assessore Roberto Stanchina, dopo più di un tentennamento, si è allineato al diktat del sindaco: «Se decido di candidarmi, mi dimetterò». Questa prolungata esitazione, però, non è piaciuta agli alleati. «Piuttosto di pensare alle deleghe, le forze politiche pensino alla campagna elettorale», dice il coordinatore cittadino del Partito democratico, Alex Benetti, replicando alle perplessità sul diktat espresse dal presidente di Campobase Paolo Piccoli (il T di ieri). Intanto a Palazzo Thun Vittorio Bridi e Andrea Maschio sono al lavoro per costituire un nuovo gruppo consiliare: «Alternativa popolare», la forza trainante del polo di Divina. Con loro potrebbero esserci i leghisti Filippin e Saltori.
Stanchina non scioglie la riserva
Insomma, il voto provinciale di ottobre è entrato a gamba tesa in via Belenzani, sede dei due principali palazzi del Comune di Trento. Le assessore Chiara Maule (Campobase) e Mariachiara Franzoia (Partito democratico) hanno già fatto sapere che si dimetteranno prima della campagna elettorale. Del resto il sindaco Franco Ianeselli è stato chiaro: «Chi si candida si deve dimettere».
Non ha ancora sciolto la riserva il vicesindaco e assessore Roberto Stanchina, che ieri ha voluto sgombrare il campo da ogni dubbio attraverso un lungo post sul suo profilo Facebook: «Come ho sempre fatto e dimostrato, il sindaco lo sa molto bene, io sono uno che i patti li rispetta. E se deciderò di rispondere sì, alla richiesta di mettermi in gioco da parte di Campobase, mi dimetterò». L’esponente ex Patt non aveva nascosto la sua contrarietà al diktat, ma il sindaco è rimasto fermo nella sua posizione. «Non ho mai detto che non voglio dimettermi — scrive Stanchina — ho sempre contestato la richiesta, perché il sindaco può togliere le deleghe in qualsiasi momento senza necessità di far dimettere nessuno, anche senza un motivo preciso, per scelta sua, ed è giusto così. Lo dice la legge».
Il vicesindaco ha precisato inoltre che «non c’è nessuna rotta» con Ianeselli: «Certo discutiamo (siamo due belle teste dure) ma credo che stiamo facendo assieme agli altri colleghi un buon lavoro per la città». Si prende comunque ancora qualche giorno per la decisione finale: «Entro la settimana sciolgo le mie riserve».
La strigliata di Benetti (Pd)
In un’intervista, su il T di ieri, Paolo Piccoli ha chiarito la posizione di Campobase sulle dimissioni immediate: «Non siamo d’accordo, ma per cortesia istituzionale ci troviamo d’accordo». Discussioni che non entusiasmano gli alleati. «Non possiamo imporre la linea delle dimissioni. Noi l’abbiamo rispettata perché la riteniamo giusta — spiega il coordinatore cittadino del Pd di Trento, Alex Benetti — Gli altri partiti dovrebbero concentrarsi meno sulle deleghe e dedicarsi di più alla campagna elettorale perché la partita di ottobre è importantissima».
Il nuovo gruppo pro Divina
Intanto il consigliere Bridi, leghista della prima ora, sta rivestendo il ruolo di regista nella costituzione di un gruppo consiliare di Alternativa popolare, la lista principale del polo alternativo del candidato presidente Sergio Divina, sospeso dalla Lega. Ne farà parte sicuramente Maschio (ex Onda), che si candiderà a sostegno dell’ex senatore. Ora Bridi sta cercando di convincere i colleghi di partito Giuseppe Filippin e Alessandro Saltori a unirsi. Tecnicamente per formare un gruppo servono almeno tre consiglieri.