Clima
giovedì 24 Agosto, 2023
di Davide Orsato
L’ondata di caldo che sta colpendo tutto il Nord Italia (Trentino compreso) verrà ricordata come una delle tante degli ultimi anni. Eppure le temperature sono altissime per il periodo (fine agosto, proprio quando dovrebbero declinare): 38 gradi registrati sia a Trento (liceo Galilei) che a Rovereto, 39 alla frana di Lases. Sono più di dieci rispetto alla media stagionale, in qualche caso si tratta del record mensile (lo dovrà confermare Meteotrentino). Ma numeri ancora più notevoli si stanno facendo in quota. E così dopo il record della nuova stazione registrato lunedì a Punta Penia (14.3 gradi di massima) e i 18 gradi alla quota di 2.600 metri, è toccato all’estremità occidentale del Trentino. Sulla Presanella, infatti, si è formato un vero e proprio «buco» nel canale sulla parete nord. L’allarme è partito dal Cai Regione Lombardia, ma coinvolge un versante in Trentino, con la via d’accesso al ghiacciaio che parte dal rifugio Denza, dove a 2.298 metri d’altitudine, nel territorio del comune di Vermiglio, sono stati registrati ben 21 gradi di massima. A confermare l’allarme della società alpinistica lombarda, anche un approfondimento della Provincia di Trento. A preoccupare i tecnici, una bediere, ossia un canale che si è formato da tempo, ma che si è rafforzato negli ultimi giorni. Una situazione tale – spiega la Provincia – che potrebbe comprometterne la stabilità del ghiacciaio. In compenso, i sentieri che portano al rifugio Denza si trovano invece sul versante opposto rispetto al ghiacciaio e sono sicuri lungo il percorso segnato.
Ancora allerta caldo
E intanto, il dipartimento protezione civile, foreste e fauna della Provincia ha esteso alla mezzanotte di domani l’allerta gialla per il caldo. L’alta pressione, infatti, continuerà a interessare l’arco alpino, portando a temperature ben sopra le medie a tutte le quote con valori massimi superiori a 35 gradi e minime superiori ai 20 nelle località di fondovalle, con tutte le conseguenze – anche sanitarie – del caso. Archiviata la giornata più calda (che, salvo sorprese, dovrebbe essere stata quella di ieri), l’ondata proseguirà fino a sabato compreso. Poi dovrebbe arrivare la svolta: temperature giù di dieci gradi e tanta pioggia a partire da domenica.
Incertezza previsionale
Sul tempo dei prossimi giorni c’è stata un’incertezza fino all’ultimo. Inizialmente, infatti, il peggioramento (con la conseguente fine dell’ondata di caldo) era infatti previsto per oggi. Ma alcuni modelli previsionali hanno calcolato male la traiettoria della perturbazione atlantica in arrivo che, seguendo un copione visto più volte nelle estati degli ultimi anni, ha finito per incagliarsi nel momento in cui incontra un campo di alta pressione «robusto» come quello presente in questi giorni, sul Nord Italia e sulle Alpi. Il risultato è che il caldo si trascinerà ancora per qualche ora, con un aumento dell’umidità. E poi? È ancora presto per un verdetto. Ma sono molto probabili temporali forti a partire da domenica e per l’inizio della prossima settimana. Certo anche un calo termico importante, in particolare nelle massime, che scenderanno di almeno dieci gradi. Qualcuno lo potrà definire «un anticipo di autunno», ma vale la pena ricordare che l’autunno, dal punto di vista meteorologico inizia il primo settembre. Inoltre, le temperature previste per domenica (25 gradi la massima per Trento) saranno molto più vicine alle medie stagionali rispetto a quelle di questi giorni.
Arriva la tregua in quota
Un ritorno alla normalità che rischia di passare, come spesso accade, anche attraverso fenomeni violenti. Temporali, grandinate, tutti eventi che saranno prevedibili solo poche ore prima. Ma tornerà anche la neve in quota. Lo zero termico, a quote altissime (5.200 metri nella giornata di lunedì) scenderà attorno ai tremila, con neve a partire dai 3.100. Abbastanza per ritornare a imbiancare la Marmolada e, soprattutto a dare tregua al ghiacciaio in fortissima fusione negli ultimi giorni. E a maggior ragione dovrebbe nevicare anche sulla Presanella. In mezzo, però, ci saranno ancora tre giorni infuocati. Poi si faranno, come sempre, i bilanci trimestrali. I numeri diranno quanto calda è stata l’estate 2023. Sicuramente meno della precedente, una delle più roventi di sempre. Ma comunque sopra la media degli ultimi trent’anni, nonostante il periodo burrascoso tra fine luglio e inizio agosto.
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