Le indagini
venerdì 25 Agosto, 2023
di Leonardo Omezzolli
È un flusso continuo di ricordi fotografici ed emotivi di chi, il drago di Vaia lo ha visto, lo ha «ascoltato» e ne ha percepito il senso profondo. Un senso dato dall’imponenza di un’opera plasmata dall’estro artistico di Marco Martalar e che trova forza nella sua essenza, quel legno schiantato nella tempesta di Vaia in quel lontano 2017 che ha messo fine all’Avez del prinzep (l’abete bianco più alto d’Europa ndr) e poi eletto a sembianza di drago. Al cospetto delle sue ceneri si riunirà l’intero consiglio comunale per condannare istituzionalmente il gesto umano che parrebbe abbia dato vita alle fiamme. Sulla questione è intervenuto anche il vicepremier e ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini che ha condannato il gesto promettendo pene esemplari per il o i colpevoli qualora venissero rintracciati dalle forze dell’ordine che stanno procedendo alle indagini. «Si indaga per incendio doloso – scrive Salvini – se confermato, per il criminale pena severa e multa salata pari al costo del danno. Proprio poche settimane fa è stato approvata in Consiglio dei ministri la norma che aumenta a un minimo di sei anni il carcere per i piromani: è un primo passo per iniziare a dare risposte esemplari a delinquenti che non meritano alcuna clemenza». Sul fronte delle indagini, intanto, ci si sta concentrando sulle immagini estrapolate dalle telecamere di Magré nell’area più prossima all’accesso del sentiero. Sono immagini che da una prima analisi non mettono in mostra elementi di diretta connessione con quanto accaduto, ma sulle quali ci si sta concentrando per rintracciare macchine e persone inquadrate e verificare che non vi sia un collegamento con l’incendio. Intanto la raccolta fondi prosegue e ha raggiunto i 25 mila euro da oltre mille donatori. «Nella tristezza del momento è un elemento positivo che la raccolta fondi stia dando questa risposta positiva – racconta il sindaco di Lavarone Isacco Corradi – Ci fa capire che quello che avevamo fatto con quel drago era importante, che quell’iniziativa era valida e che non si trattava solo di una statua, di un’opera, ma di un simbolo con un forte messaggio intrinseco». Corradi ancora non si sbilancia e pur confermando la volontà di reagire non conferma o nega la volontà ri ricostruire il drago. «Qualcosa come già detto verrà fatta, cosa è presto per dirlo. Stiamo ragionando con l’artista a tutto tondo. Anche sulla location – spiega Corradi -. non è detto che sia la medesima. Questo andrà valutato insieme a Marco Martalar perché la paternità artistica è sua e a lui spetterà l’ultima parola». Nel frattempo si è deciso di dare una dimostrazione forte, convocare un consiglio comunale attorno alle ceneri del drago di Vaia. «Faremo un consiglio comunale e una conferenza stampa connessa attorno alle ceneri del drago – chiosa il sindaco -. Stiamo cercando di capire il meteo dei prossimi giorni prima di confermare ufficialmente la data, ma la nostra intenzione sarebbe di convocarlo già per questo sabato o domenica o, se proprio il tempo non ce lo permetterà per l’inizio della prossima settimana. Tutto il consiglio condannerà il gesto e confermeremo che quell’opera era un bene comune di tutta la comunità». Corradi ha poi lanciato un appello a non abbandonare Lavarone. «Con grande sforzo anche in questi giorni – spiega – stiamo tenendo aperto e fruibile tutto il resto delle attività connesse al drago, il sentiero e anche l’altra opera di Martalar, la Frau. Parlo del progetto Lavarone Green Land, quindi l’invito a venire qui da noi è sempre valido».