L'opera
venerdì 25 Agosto, 2023
di Francesco Terreri
Oggi verrà rimosso il materiale contenente amianto proveniente dalle coperture di alcuni degli edifici nel lato est di via Brennero che sono in via di demolizione per far posto al cantiere del bypass ferroviario. L’incapsulamento, la rimozione e lo stoccaggio dei materiali verranno eseguiti dalle ditte incaricate delle demolizioni dal Consorzio Tridentum, il vincitore della gara da quasi 1 miliardo di euro per la circonvallazione ferroviaria, che comprende il colosso Webuild con la controllata Seli Overseas, Ghella e la trentina Collini Lavori. Tra le ditte incaricate, oltre a Misconel e alla Cooperativa Lagorai, gli interventi ambientali sono in capo a Ecoopera, esperta di queste operazioni e già impegnata in pool nella bonifica delle rogge di Trento nord. L’impresa incaricata dei lavori, dice l’avviso affisso in zona, garantisce che la rimozione del materiale avverrà con idonee tecniche per prevenire la dispersione di fibre di amianto nell’aria. Per sicurezza, comunque, i residenti degli edifici confinanti sono invitati a chiudere le porte e le finestre rivolte verso il cantiere. Sulle operazioni di rimozione dell’amianto dovrebbe vigilare anche l’Azienda sanitaria, più volte chiamata in causa in queste settimane sui controlli sanitari nel cantiere del bypass, intervenuta alcuni giorni fa attraverso l’Uopsal, Unità operativa prevenzione e sicurezza sul lavoro, a proposito delle polveri sollevate nei lavori (Il T del 18 agosto). Ieri, intanto, Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) e la società di ingegneria Italferr hanno depositato il piano di indagine preliminare sull’area sequestrata dalla Procura di Trento nell’ambito dell’inchiesta per disastro ambientale. Il piano è stato consegnato all’Agenzia provinciale per l’ambiente, l’Appa, da cui erano già arrivate le prescrizioni sulla bozza, che ora lo sta esaminando per arrivare ad una piena condivisione del contenuto. Il piano di indagine riguarda soprattutto l’area dell’ex Scalo Filzi, a sud del ponte di Nassiriya, oltre ad una porzione di terreno più piccola a nord. In pratica, come conferma il dirigente dell’Appa Enrico Menapace, iniziano le indagini ambientali sull’area dove sono stati trovati oli pesanti, dando inizio all’inchiesta giudiziaria, e dove si sta lavorando allo spostamento provvisorio della ferrovia Trento-Malè. Un’area al di fuori del Sito di interesse nazionale Trento nord, i terreni ex Sloi ed ex Carbochimica. Le nuove analisi vanno quindi oltre il monitoraggio ambientale ante operam eseguito da Rfi nella zona attorno alla nuova ferrovia e recentemente pubblicato sul sito dell’Osservatorio ambientale e per la sicurezza sul lavoro. Il monitoraggio, peraltro, dicono all’Appa, conferma una situazione fortemente critica nelle aree di Trento nord, con superamenti anche significativi dei parametri degli inquinanti, soprattutto nelle acque sotterranee.
A sud del ponte, verso lo Scalo Filzi, un inizio di analisi e di bonifica c’è già stato, anche se ora è fermo. Si tratta della bonifica delle rogge in capo a Ecoopera, Consorzio Lavoro Ambiente e Bonifiche Servizi Ambientali del gruppo Iren. Anzi, un tratto della roggia incrocia l’area sottoposta a sequestro. Quindi i due lavori di analisi e bonifica si incroceranno e si dovranno coordinare. Come dicono all’Appa, o lì sarà già stato bonificato o Rfi dovrà occuparsi anche della bonifica di quel tratto di roggia. Proprio nell’area ex Scalo Filzi, sotto gli edifici demoliti sul lato ovest di via Brennero, è spuntata una pozza di acqua verdastra che ha allarmato cittadini e comitati. La Rete dei cittadini ha postato la foto su Facebook con commenti ironici sulla «purezza e la freschezza dei salubri terreni Filzi». All’Appa spiegano però che, pur non essendo acqua pulita, non si tratta di acqua di falda inquinata da sostanze pericolose: la quota è troppo alta e il colore verde è dovuto al limo presente sul fondo. Le associazioni e i comitati contrari al bypass faranno il punto della situazione nell’assemblea di venerdì 1° settembre alle 20.30 alla Sala circoscrizionale di Piedicastello.
l'incontro formativo
di Redazione
Il 20 novembre alla Fondazione Mach l'evento di approfondimento riservato ai datori di lavoro i cui dipendenti potrebbero essere esposti al rischio di incontrare, durante il proprio lavoro, un orso o un lupo