Codice rosso

sabato 26 Agosto, 2023

Cercano uno stalker, trovano cocaina e hashish: arrestato un trentino

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L’allarme di una donna porta a una banda: arrestato un trentino. Ennesimo intervento autorizzato dalla procura, ma questa volta emerge un traffico di cocaina. Sequestrati chili di sostanze e migliaia di euro

Una richiesta d’aiuto come le tante, tantissime che stanno piovendo in questi giorni. I carabinieri che si attivano per fermare un uomo violento che, da tempo, minaccia e spaventa una donna. E a casa sua trovano droga, tanta droga e tanti soldi. Tant’è che l’intervento si trasforma in una maxioperazione. La lunga serie di «codici rossi» che sta occupando, in queste settimane, le procure trentine, ha portato a sgominare una banda di criminali, attivi su tre province. È successo nei giorni scorsi: a portare avanti l’operazione sono stati i carabinieri della compagnia di Egna, Alto Adige. Ma c’è anche l’arresto di un uomo residente in provincia di Trento: è lui il destinatario del provvedimento in codice rosso che ha fatto nascere una perquisizione, facendo scoprire parte del depositi di sostanze stupefacenti. Si parla di diverse droghe, dall’hashish alla marijuana, passando alla più «pesante» cocaina. Decine di chili secondo quanto emerge dalle prime notizie. Gli arresti coinvolgono tre procure: oltre a quelle di Bolzano e Trento c’è anche Monza, a testimoniare come si trattasse di un sodalizio criminale diffuso sul Nord Italia. I dettagli dell’operazione verranno resi noti nei prossimi giorni: si attende il nulla osta dei pm per la comunicazione ufficiale. Quel che è certo è che si tratta di una delle operazioni più importanti nella lotta antidroga, a livello regionale, avvenuta negli ultimi mesi, almeno da «Sciamano 2», condotta dai carabinieri della compagnia di Cavalese. In quel caso era finito nel mirino dei militari, il traffico di droga in val di Fiemme e val di Fassa. E, anche allora erano finiti coinvolti spacciatori attivi in provincia di Trento così come in provincia di Bolzano. Questa volta, però, tutto nasce dalla segnalazione di una donna che si era detta preoccupata per la sua incolumità. Tanto da far scattare il protocollo d’urgenza attivo dal 2019. Uno strumento talvolta criticato (si teme possa intasare l’attività delle procure) ma che permette di salvare, in certi casi delle vite. E, magari, come si è visto in questa vicenda, può anche contribuire a fare emergere altre attività criminali. Nelle ultime settimane sono stati circa due al giorno i casi di interventi in codice rosso a Trento: un picco dovuto all’estate o, meglio, alle ferie che fanno saltare quelle routine lavorative che, in molti casi, proteggono le donne vittime di compagni e mariti violenti.