L'appello
sabato 26 Agosto, 2023
di Redazione
I tredici sindaci della Val di Sole hanno scritto a Matteo Salvini chiedendo un intervento urgente di modifica normativa che apra la strada alla riduzione del numero dei grandi carnivori garantendo maggiori spazi di intervento agli enti locali e tutelando le attività agricole e zootecniche di montagna. La richiesta avanzata al Governo dai sindaci solandri è stata consegnata al ministro delle infrastrutture a Pinzolo oggi, sabato 26 agosto. Poche pagine e toni pacati che, però, non nascondono tutta la frustrazione di persone impegnate nella gestione quotidiana di piccoli borghi di montagna. I primi cittadini sottolineano di non avere «adeguati strumenti per presidiare la sicurezza delle persone». Il tema della convivenza con i grandi carnivori non smette di preoccupare gli amministratori. L’argomento caldo di un’estate funestata dalla tragedia dello scorso 5 aprile con la morte di Andrea Papi, il giovane 26enne aggredito da un orso bruno nei boschi sopra l’abitato di Caldes. Da allora la paura ha investito un’intera comunità, convivendo costantemente con la richiesta di azioni concrete, necessarie e urgenti. «La competenza in materia di gestione dei grandi carnivori deve essere esercitata direttamente dalle Province Autonome di Trento e Bolzano, con maggiore indipendenza dai Ministeri centrali di Roma e conseguente possibilità di intervento tempestivo», si legge nell’appello. La missiva consegnata al Ministro in un incontro pubblico si affianca alla trasmissione ufficiale di una lettera a nome dell’intera comunità.
la sentenza
di Redazione
I giudici popolari hanno riconosciuto il 31enne colpevole di tutti reati contestati dalle pm: omicidio volontario con tre aggravanti (aver ucciso la convivente, con premeditazione e per aver agito con crudeltà), interruzione di gravidanza non consensuale e occultamento di cadavere con l’aggravante di averlo commesso per coprire l’omicidio
il caso
di Redazione
Il dj ed ex concorrente del Grande Fratello Vip dopo un anno e mezzo di aggressioni fisiche e verbali che avrebbero costretto Sophie Codegoni a cambiare la propria vita per paura, è stato portato nel carcere di San Vittore