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mercoledì 9 Novembre, 2022

Reinventare gli oggetti: 50 anni di «Cose vecchie»

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Dal 1972 la famiglia Murace dà nuova vita a oggetti di tutte le epoche: da fine Settecento agli anni Ottanta

Il mortaio della felicità, gli oggetti del Settecento, le scenografie per i film. Il negozio «Cose vecchie» della famiglia Murace è un caleidoscopio di vite vissute attraverso gli elementi della quotidianità a cui lui restituisce una prospettiva, un reimpiego. Da cinquant’anni, ricorrenza non solo simbolica, è una tappa obbligata a Borgo Lares per gli amanti dell’antiquariato e di oggetti unici. Un luogo dove si trova tanto di un altro tempo e dove è possibile dare nuova vita a ricordi e mobili di famiglia.

La storia di questo posto comincia nel 1972 quando Vincenzo Murace, nonno di Luca, acquista l’edificio sulla retta di Saone. Inizialmente nonno Vincenzo, che si era trasferito a Tione dalla Calabria negli anni Cinquanta, lavora nelle gallerie di Molveno, ma l’interesse per il commercio nasce spontaneo e in poco tempo si reinventa rigattiere. La passione passa da padre in figlio, fino al nipote e ogni generazione porta qualcosa di nuovo. Dopo Vincenzo, arriva il figlio Piercarlo, appassionato di falegnameria, che inizia a raccogliere mobili da sistemare e rivendere.

Oggi a guidare il negozio c’è Luca, ebanista restauratore formatosi all’Accademia di restauro di Milano, che ha ulteriormente affinato le capacità e le competenze distintive dell’attività di famiglia.

Il passo decisivo per lo storico negozio «Cose vecchie» è arrivato proprio con lui nel 2008, ben in anticipo sui tempi del cosiddetto mercato dell’e-commerce: viene aperta la vendita online con il marchio «Antiqua Style». Nasce un connubio virtuoso: spariscono le barriere temporali e fisiche, il vecchio torna nuovo e può arrivare ovunque.

Oggi nel negozio dei Murace si trovano oggetti di tutte le epoche: da fine Settecento agli anni Ottanta. Qui le cose sfuggono alle logiche distributive commerciali, ci si trova immersi in un pot-pourri di oggetti vari, tra cui anche qualche chicca. Come il mortaio della felicità, utilizzato nel Settecento per fare i fuochi d’artificio, scovato in una cantina a Trento e ora in esposizione, pronto a brillare di nuova luce.

«Il nostro – racconta Luca Murace – è un impegno quotidiano di paziente raccolta, selezione e cura a favore del recupero, del riuso e del rinnovo degli oggetti d’epoca, attrezzi rurali e mobili fatti a mano. Ogni cosa ha il proprio fascino e la propria storia da raccontare».

Qui si recuperano e riciclano scatole, nylon e giornali per imballare gli oggetti in vendita e spedizione in tutta Italia. «Il materiale per la preparazione dei pacchi proviene dall’ottima raccolta differenziata di negozi e artigiani della zona ed è quindi a chilometro zero – spiega –. Un nostro piccolo contributo per avere meno rifiuti, secondo lo spirito della nostra attività, da sempre attenta all’ambiente».
Un’attenzione rivolta non solo all’ambiente, ma anche al sociale. Proprio un anno fa, il 13 novembre 2021, Luca Murace ha messo a disposizione del Servizio di salute mentale Alto Garda, Ledro e Giudicarie le proprie competenze in occasione della giornata mondiale della gentilezza, aiutando utenti e operatori del centro diurno nel restauro e nella pittura della panchina viola esposta davanti al centro di salute mentale di Tione, oggetto simbolicamente scelto per celebrare questa giornata.

Capita poi che alcuni di questi oggetti possano avere una nuova vita più entusiasmante di quella precedente. «Antiqua style» è infatti fornitore di Trentino film commission: alcune scenografie storiche o particolari sono state realizzate proprio con gli oggetti di Luca. «È una bella soddisfazione vedere sul grande schermo un pezzo che hai voluto salvare e restaurare, e che porta in scena tutta la sua storia, che è vera, vissuta e carica di esperienza».