solidarietà
venerdì 1 Settembre, 2023
di Redazione
La squadra è in questi giorni in ritiro prestagionale in Val di Non, ha quindi inserito nel programma una visita a Casa “Sebastiano”, ospite della Fondazione Trentina per l’Autismo.
Ad accoglierla il presidente Giovanni Coletti con la direttrice Annachiara Marangoni e la psicologa Nadia Zanella di Autismo Trentino S.c.s.s., la cooperativa che gestisce il centro.
«C’è una lunga storia di amicizia che ci lega all’Aquila Basket – ha dichiarato Coletti-. Sono da sempre con noi nei momenti importanti della Fondazione Trentina per l’Autismo, fin dalla presentazione del progetto del centro, avvenuta proprio qui, su un terreno ancora nudo, oltre un decennio fa».
Come allora sempre al fianco della Fondazione Trentina per l’Autismo anche il capitano Toto Forray, istituzione e simbolo dell’Aquila Basket: «È sempre un piacere esserci in queste occasioni, assieme allo sport bisogna crescere anche come esseri umani e portarsi via quel qualcosa che ci migliora e arricchisce la vita».
Un’amicizia che è andata crescendo nel tempo, dando vita anche a progetti sociali e di inclusione sportiva.
Entusiasta il nuovo allenatore Paolo Galbiati: «La visita al centro per l’autismo è stata un’esperienza tosta, ma stimolante. Vengo dagli inizi nel mondo della scuola dove portavo progetti sportivi coinvolgendo anche gli studenti con disabilità.
Saremo felici di portare avanti con tutta la squadra iniziative innovative a favore di questi ragazzi. Siamo pronti a fare la nostra parte!».
Giocatori e staff hanno poi gustato un pranzo davvero particolare, direttamente in campo, con i volontari della Fondazione Trentina per l’Autismo e l’azienda Agricola Predaia, la realtà benefit che insieme a ragazze e ragazzi di Casa “Sebastiano” coltiva ortaggi con metodi naturali. Più che a chilometro zero, In questo caso, davvero a pochi metri dall’orto.
Per tutti l’invito è alla partita amichevole contro Vanoli Basket Cremona, che si terrà sabato 2 alle ore 18:00 al Palasport a Cles.
la sentenza
di Redazione
I giudici popolari hanno riconosciuto il 31enne colpevole di tutti reati contestati dalle pm: omicidio volontario con tre aggravanti (aver ucciso la convivente, con premeditazione e per aver agito con crudeltà), interruzione di gravidanza non consensuale e occultamento di cadavere con l’aggravante di averlo commesso per coprire l’omicidio