Elezioni 2023
martedì 5 Settembre, 2023
di Tommaso Di Giannantonio
Da Roma a Trento. Eletta deputata nel 2018, nella lista Svp-Patt, Emanuela Rossini — che aveva già lasciato il Patt nel corso della legislatura — si candiderà con Campobase. Ieri mattina la presentazione all’Hotel America alla presenza di Paolo Piccoli, il presidente del partito che esprime la guida del centrosinistra, Francesco Valduga.
«Dobbiamo giocare d’anticipo se vogliamo che tra 5-10 anni il Trentino resti capace di attrarre i nostri giovani a restare e investire qui — ha detto Rossini — La mia candidatura vuole chiamare in campo una visione strategica per il Trentino di domani, perché le scelte vanno fatte ora e la classe politica e dirigenziale deve saper riconoscere la priorità di sistema ed agire con grande competenza e lungimiranza».
Nata a Pinzolo, Rossini è una docente universitaria, esperta in politiche culturali. Alla Camera dei Deputati è stata vicepresidente della commissione «Politiche Ue». Nel 2019 lasciò il Patt perché decise di votare la fiducia al governo Conte II, andando contro le indicazioni di astensione del partito. Cosa ne pensa ora della collocazione del suo ex partito? «Le scelte dei partiti vanno rispettate. Non c’è altro da dire». Alle ultime elezioni nazionali, invece, Rossini si era candidata nella lista del Terzo Polo per la circoscrizione estero-ripartizione Europa alla Camera dei Deputati. Ora, però, ha scelto di mettersi a disposizione di Campobase, e non di Italia Viva, né tantomeno di Azione. «La mia candidatura alle nazionali sul seggio europeo si muoveva al di fuori di una competizione in Trentino — così ha motivato la scelta — Nelle elezioni che riguardano il Trentino, invece, mi sono sempre mossa all’interno di forze territoriali, dal Patt a Campobase, che si muove nell’alveo riformista e democratico. E poi all’interno della coalizione di centrosinistra c’è anche Italia Viva». E Valduga «è una persona capace di raccogliere attorno a sé una coalizione: nel momento in cui si va al governo è molto importante avere una figura di raccordo», ha aggiunto.
L’ex deputata ha fissato subito le grandi sfide da affrontare: cambiamenti climatici, rivoluzione digitale, transizione demografica. «Se nei prossimi 5 anni — ha detto — il Trentino non farà scelte strategiche forti, anche riforme, con un progetto organico rinnovato del proprio sistema, sarà difficile garantire nel tempo la stessa qualità della vita che conosciamo oggi, servizi efficienti e coesione sociale indispensabile per le nostre comunità. I cambiamenti da gestire oggi sono inarrestabili, da quelli climatici alla rivoluzione tecnologica e digitale, il calo demografico e i divari sociali che si stanno allargando. Le nostre aziende devono riuscire a intraprendere nuove rotte, attrarre personale specializzato, dotarsi di una sicurezza cyber e dialogare con un mondo che sta cambiando i processi con rapidità».
E su questi macro-temi Rossini intedere condividere l’esperienza maturata a Roma: «Dopo la mia esperienza parlamentare, dopo un Master che ho concluso a giugno presso il Centro Alti Studi della Difesa a Roma, dedicato ad analizzare i temi di sicurezza e di geopolitica economica per capire dove sta andando il mondo, oggi mi sento pronta a dare il mio contributo e gettare le basi per il Trentino del futuro. Il momento è ora».
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Insieme ai partiti provinciali entreranno nel progetto anche «Prospettiva Futura», che dal 2015 sostiene il sindaco Oss Emer, e il gruppo di Sergio Paoli, ex assessore della maggioranza