cronaca
sabato 9 Settembre, 2023
Trasportano batterie di auto scariche per smaltirle illegalmente: denunciati due uomini
di Redazione
Residenti nel veronese, sono stati colti in flagrante dai carabinieri di Vallelaghi

Lo scorso fine settimana i Carabinieri della Stazione di Vallelaghi hanno intercettato e sottoposto a controllo un autocarro con a bordo due cittadini marocchini, residenti nel veronese, che stavano trasportando una quarantina di batterie esauste per autovettura, in condizioni tali pertanto da non poter essere considerate altro che dei rifiuti.
Come emerso da successivi accertamenti, i due uomini stavano effettivamente svolgendo un trasporto di rifiuti, pur tuttavia non essendo iscritti all’albo dei gestori ambientali, né essendo in possesso di alcun titolo autorizzativo utile per la gestione degli stessi, i quali sarebbero stati dunque smaltiti illecitamente, con evidente nocumento per l’ambiente.
Una volta chiarita la situazione i militari di Vallelaghi hanno così proceduto al deferimento dei due uomini all’Autorità Giudiziaria di Trento ai sensi dell’art. 256 del “Codice dell’Ambiente” in quanto resisi responsabile, appunto, di “attività di gestione di rifiuti non autorizzata”.
Tale attività evidenzia, ancora una volta, la particolare attenzione posta ogni giorno dai Carabinieri Trentini anche nei confronti della salvaguardia del bellissimo – ma estremamente delicato – ecosistema locale.
la nota
Ex carabiniere a processo: le precisazioni
di Redazione
In merito all’articolo «”Minacce e reati inesistenti”, ex carabiniere a processo» pubblicato l’8 marzo scorso, l’ex carabiniere in questione (ora in congedo, non espulso) precisa: «Diversamente da quanto riportato, io e il mio collega prosciolto abbiamo agito nel rispetto delle norme militari»
il caso
Formaggio a latte crudo, Mestri fonda l'associazione di consumatori. «Troppi rischi, etichette necessarie»
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Giovanni Battista Maestri, il papà di Mattia, lancia l'associazione «non di aiuto ma di difesa, con cui entrare nei procedimenti trentini e del resto d’Italia come parte offesa, costituendoci poi parte civile»