Riva del Garda
giovedì 10 Novembre, 2022
di Chiara Turrini
È stata depositata nei giorni scorsi la prima bozza della perizia tecnica sulla base di cui il tribunale dovrà decidere le responsabilità del malfunzionamento dell’ascensore che collega Riva del Garda al suo Bastione.
Il contenzioso legale tra la società municipalizzata Lido e l’associazione temporanea di imprese (Ati) che ha condotto i lavori è iniziato a dicembre dello scorso anno. L’ascensore che da Riva porta sul Bastione oggi è chiuso per fine stagione, ma da quando è stato inaugurato i problemi si sono sommati, fino a culminare in una diatriba legale.
La vicenda inizia nell’autunno del 2021, un anno dopo l’inaugurazione dell’opera. Il precedente consiglio di amministrazione di Lido aveva ritenuto di applicare le penali perché c’è stato, sostengono, un ritardo sulla consegna dei lavori. Posizione poi ereditata e mantenuta dall’attuale cda, guidato dal presidente Delio Picciani.
Da qui il ricorso dell’Ati, che non ha accettato l’applicazione delle penali su lavori eseguiti in pieno periodo di pandemia e senza, dicono dalle imprese, far lievitare i costi dell’opera in fase in realizzazione. Nello stesso periodo – dicembre dello scorso anno – la causa, mossa per i continui disservizi, intentata da Lido contro l’Ati, che è formata dalla locale Icb (Impresa di Costruzioni Bassosarca) di Lucio Carli, anche rappresentante legale dell’associazione, e dalla Maspero Elevatori, impresa costruttrice lombarda.
La prima bozza della perizia legale è sotto osservazione. «Non si entra nel merito – taglia corto il presidente di Lido, Delio Picciani – e il Tribunale accerterà le responsabilità. Aspettiamo la versione definita della perizia. Da lì si faranno i ragionamenti necessari, d’intesa con il gestore dell’impianto, l’Apt Garda Dolomiti. Ci siamo inoltre impegnati con il sindaco di Riva Cristina Santi a preparare una relazione completa sulle attività di Lido, dove illustreremo anche questa vicenda. Alla luce di questo, valuteremo le possibili soluzioni».
L’altra campana è quella dell’Ati che ha eseguito i lavori della macchina ascensore prima e del ristorante a monte della stazione poi. Lucio Carli ne è il rappresentante legale. Pur non esprimendosi sul fronte tecnico, Carli si dice amareggiato per come la vicenda si è sviluppata. «Non siamo mai riusciti a sederci a un tavolo con il presidente e il cda di Lido – dice l’imprenditore alto gardesano – e questo ci dispiace. Oltretutto quel cantiere è stato difficile dal punto di vista tecnico, e anche per il periodo storico, in piena pandemia».
«È evidente che non ci sia stato un confronto, c’è un contenzioso in tribunale – ribatte Picciani – Una volta che avremo la perizia, non escludiamo ci sia spazio per una mediazione, anche se penso sia molto difficile, visto che siamo una società pubblica e come tale dobbiamo muoverci. Nel nostro ruolo non possiamo condurre la mediazione come farebbero due privati».
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