politica

martedì 12 Settembre, 2023

La Lega a FdI: «No ai corsi d’italiano per migranti»

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Gerosa favorevole a metodi di integrazione. Binelli: «Se li paghino»

«Se questi litigano anche sui migranti…», commenta ironico Pierluigi La Spada, ex capo del Cinformi e ora candidato per il Pd alle prossime elezioni. Perché quello tra Lega e Fratelli d’Italia, se non è un litigio, è comunque uno scontro sul tema cardine delle politiche di centrodestra: quello dei migranti.
FdI: «Integrazione»
Sabato, durante una conferenza stampa alla presenza dei vertici locali di Fratelli d’Italia, il segretario della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati Lorenzo Malagola ha affermato che quello delle migrazioni «è un fenomeno epocale che va governato». Che per i migranti che rimangono sul territorio «serve formazione sulla lingua italiana e sul lavoro». E in Italia, «ci sono 400 mila posti vacanti».
Lega: «Prima i trentini»
Una tesi, quella dell’esponente di Fratelli d’Italia, che ha fatto saltare sulla sedia il commissario provinciale della Lega Diego Binelli. Sul tema tiene la barra dritta: «La nostra linea è quella del nostro segretario Matteo Salvini, che da ministro dell’Interno si è beccato due processi per aver bloccato le barchette che portano i migranti sulle nostre coste». Malagola spiegava che «ci saranno 450 mila migranti nei prossimo triennio». Ma che non arrivino in Trentino: «Qui non c’è spazio — mette le mani avanti Binelli — e ci batteremo con il governo nazionale affinché non arrivi nessuno in Trentino». E che non si avanzino proposte di corsi di formazione o di italiano per i migranti — «Se possono lavorare — taglia corto il leghista — che se li paghino loro i corsi» — e che non si parli di «integrazione nel lavoro»: «Ci sono tanti trentini senza lavoro. Quando i nostri saranno tutti occupati allora, se avanza qualche posto, penseremo anche agli altri». Lo slogan è sempre lo stesso: «Prima i trentini».
Gerosa: «Serve integrazione»
La candidata di Fratelli d’Italia Francesca Gerosa, vicepresidente designata della giunta se vincerà Fugatti, ribadisce la «tolleranza zero verso chi non ha titolo di soggiorno» e sottolinea che «in Italia con il governo Meloni si entra solo se regolari». E porta avanti quanto sostenuto dal suo partito: «Se parliamo ovviamente di immigrati regolari, di quella fetta cioè esigua di chi, tra chi arriva in Italia, ha poi titolo di rimanere sul territorio, è evidente che il lavoro, svolto nell’interesse dell’Italia, è fondamentale perché si possa parlare di integrazione». E aggiunge: «Chi entra legalmente può, ad esempio, coprire il fabbisogno di manodopera specializzata, pensiamo ai raccoglitori di mele molto richiesti in Trentino. Servono dunque corsi di lingua italiana, conoscenza delle regole fondanti del nostro Paese e corsi per la formazione al lavoro».
Pd: «Questi ce la raccontano»
Sullo scontro tra Lega e Fratelli d’Italia, Pierluigi La Spada vorrebbe limitarsi all’ironia: «Fanno come nei film, il poliziotto buono e quello cattivo, ma non ce la raccontano giusta». E spiega, più seriamente: «Sono stati loro, assieme, a togliere ogni servizio di integrazione. I corsi di italiano, il supporto psicologico, la formazione al lavoro. Lo hanno fatto con una legge votata dalla loro maggioranza che convertiva un decreto varato dal loro governo. Di cosa stanno parlando?».
La Spada entra anche nel merito della proposta: «Dicono che servono lavoratori? Bene, ci sono i richiedenti asilo, che per legge dopo 60 giorni possono lavorare. Ma senza una formazione come fanno? Senza sapere una parola di italiano nemmeno riescono a leggere le norme sulla sicurezza». E ancora: «Tolgano loro la legge che impedisce di fare quello che ora propongono. Insomma — afferma il candidato dem — si mettano d’accordo con se stessi. E forse capiscono che davvero i servizi di integrazione che hanno abolito sono invece utili, non tanto al migrante in sé ma all’intera società».
Programma di coalizione
Ieri, per tornare al confronto interno al centrodestra, le forze della coalizione si sono incontrate con il candidato presidente Fugatti per continuare il lavoro di redazione del programma. Fugatti ha distribuito ai presenti la prima bozza. Nei prossimi giorni il via libera definitivo.