Lo studio
domenica 17 Settembre, 2023
di Redazione
«In Europa l’elettrico supera il diesel ma in Italia il mercato non decolla nonostante l’elevata domanda potenziale» è quanto emerge dal nuovo studio eReadiness di Pwc strategy& che indaga intenzioni e comportamenti di acquisto di oltre 12.800 guidatori in 18 Paesi nel mondo. Secondo quanto riporta lo studio in esame, viene confermato «l’alto interesse per la mobilità elettrica da parte dei consumatori»: a luglio 2023, in Europa, «il numero di vetture elettriche (Bev) ha superato quello delle diesel, raggiungendo una quota del 14,2% (+1,5 punti percentuali rispetto al diesel)».
Il nord Europa ai primi posti
In testa alla corsa dell’elettrico, «i Paesi dell’Europa settentrionale e centrale, come Norvegia, Germania e Francia». L’Italia si attesta «come fanalino di coda in Europa, registrando una quota di immatricolazioni Bev pari al 3,8% a fine luglio 2023 contro il 3,6% dello stesso periodo del 2022»; questo, «nonostante il 30% del campione abbia dichiarato interesse ad acquistare una vettura elettrica nei prossimi due anni».
Come reagiscono gli italiani
«L’intenzione all’acquisto di veicoli elettrici (Bev e Phev) espressa dai consumatori italiani è in crescita rispetto allo scorso anno e superiore a quella di altri Paesi Europei in cui il mercato dell’e-mobility è decisamente più maturo, come ad esempio in Regno Unito, Francia e Germania – rileva Francesco Papi, partner di Strategy& e automotive leader di Pwc Italia – le ragioni che scoraggiano i consumatori italiani ad acquistare una vettura Bev o Phev sono, oltre il costo più elevato rispetto alle vetture tradizionali, l’eccessivo tempo di ricarica e l’autonomia limitata della batteria».
Secondo l’analisi di Pwc «l’interesse crescente verso l’e-mobility è confermato anche dall’evoluzione del profilo della domanda, come evidenziato dal progressivo abbassamento dell’età media», oggi a 45 anni contro i 47 anni nel 2022, «del reddito dei proprietari di vetture elettriche, e dal calo dei consumatori ancora scettici rispetto alla migrazione verso la mobilità sostenibile», al 28% nel 2023 rispetto al 30% del 2022.
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