Il dibattito
martedì 19 Settembre, 2023
di Donatello Baldo
La segretaria del Pd Elly Schlein in presenza, il ministro delle Imprese e del Made in Italy da remoto, collegato da Palazzo Chigi dove ieri si è tenuto il Consiglio dei ministri. Un confronto a distanza, quello andato in scena all’Assemblea di Confindustria trentina, che ha però dato l’idea di una vicinanza — per lo meno apparente — tra governo e opposizione. Sopratutto quando si parla di «sistema Italia», di «valorizzazione delle imprese», «sostegno alla transizione ecologica e digitale». Perlomeno sui principi, un idem sentire. Anche se poi le differenza sono emerse sulla declinazione degli enunciati.
Immigrazione, opportunità
Il ministro spiega la nuova misura adottata ieri dal governo Meloni, «gli irregolari nei centri di permanenza temporanea fino a 18 mesi», e che l’obiettivo è di «costruirli qui centri». Elly Schlein ha però un’altra i dea di come affrontare le politiche migratorie: «Anni di dibattito ideologico e non si sono trovate soluzioni pragmatiche, rigorose e serie. Non c’è traccia di politiche migratorie degne di questo nome, chieste al governo anche dagli imprenditori italiani». Si dice però d’accordo con il ministro sul fatto «che debba essere l’Europa che si pone il tema, superando il regolamento di Dublino». E dice sì agli ingressi regolari, «se però si modifica la legge Bossi-Fini che obbliga un imprenditore a contattare un migrante nel suo paese di origine per assumerlo, cosa che non si riesce a fare mai».
Il ministro invita però a non confondere le questioni: «Coloro che vengono nel nostro paese con i flussi programmati, e ne sono stati programmati quasi 500 mila in tre anni, vengono da paesi diversi rispetto a chi arriva sulle coste italiane attraverso l’immigrazione clandestina». Parla quindi della necessità di «contrastare il fenomeno migratorio irregolare», lanciando un «nuovo grande Piano Mattei per l’Africa».
Salari e cuneo fiscale
Urso, sul tema dell’occupazione, spiega che non solo l’immigrazione può sopperire alle necessità: «Ci sono troppi giovani che non lavorano». E quindi «bene aver abolito il Reddito di Cittadinanza».
Entra dunque nel dibattito il tema dei salari: «Serve rafforzare contrattazione collettiva — afferma la segretaria — estendendo contratti più rappresentativi a tutti i settori. E serve un tetto sotto il quale non si può andare». Il salario è un tema anche per il ministro Urso: «Certo, i salari vanno aumentati — afferma — ma qual è il modo migliore? Tagliando ill cuneo fiscale», e qui per la prima volta la platea applaude, convinta. «Il primo taglio lo abbiamo fatto nella prima manovra economica, poi un secondo taglio con il decreto Primo Maggio. Ora cercheremo di rendere tutto questo strutturale».
Innovazione e green
Si è quindi entrati più dettagliatamente sui temi economici. Su tutti quello riguardante gli investimenti del Pnrr: «Nella revisione Pnrr — ha annunciato soddisfatto Adolfo Urso — degli otto miliardi in più al mio dicastero saranno impiegati tutti sulla transizione ecologica e sull’innovazione digitale per le imprese, risorse che si sommano agli oltre 19 miliardi già destinati e agli otto del fondo supplementare». E l’obiettivo: «Vogliamo incentivare il sistema industriale italiano per diventare un Paese leader nella transizione green». Una sfida non facile: «Perché pesano — afferma il ministro — gli anni della disattenzione sulle politiche industriali dell’Italia».
E Elly Schlein si dice d’accordo con il ministro: «Non si può affrontare la transizione digitale e green senza mettere in campo gli investimenti. E sono contenta che il ministro risponda anche alle nostre proposte, che chiedono di andare verso un sistema che preveda crediti di imposta per le imprese. Ma vorremmo sapere — afferma la segretaria dem — dove si trovano le risorse per tagliare il cuneo fiscale, che è ambizione di tutti i governi». Il dubbio è che si tagli su altre priorità, e che nella prossima manovra la famosa coperta corta lasci scoperti i bisogni delle famiglie: «Noi sulla prossima manovra siamo preoccupati perché ci pare difficile che riusciate a mantenere le varie promesse fatte. Detto che era importante taglio cuneo fiscale, ma servono 12 miliardi per renderlo strutturale. Se messi tutti lì è difficile aggredire altre priorità, come la situazione allarmante sulla sanità pubblica, dove tante regioni stanno già tagliando i servizi. Perché non può essere dimenticata la questione sociale, i giovani senza contratto, le famiglie in difficoltà».
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