L'opera

giovedì 21 Settembre, 2023

Bypass di Trento, le immagini delle ultime demolizioni

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Dalle aree a est e ovest di via Brennero vanno portate via le macerie. Osservatorio e Appa incontreranno gli esperti di Roma. Rischi sulle acque per il progetto della Acquaviva srl

Ieri è caduto l’ultimo muro degli edifici da abbattere sul lato est di via Brennero per far posto al cantiere del bypass ferroviario. Le ruspe hanno lavorato tutto il giorno e ora nell’area a sud delle Fornaci restano solo macerie, materiali inerti da portare via. I lavori di demolizione degli edifici residenziali, commerciali e terziari dell’area dove passerà la nuova ferrovia sono cominciati ai primi di giugno sul lato ovest della strada. Le operazioni sono state condotte dalle aziende trentine Misconel e Cooperativa Lagorai, oltre a Ecoopera per la parte ambientale, come ad esempio la rimozione a fine agosto dell’amianto che era sulle coperture di alcuni immobili. L’incarico valeva complessivamente circa 2 milioni di euro. Committente il Consorzio Tridentum, capofila Webuild con Seli Overseas, Ghella e la trentina Collini Lavori, che ha vinto la gara di Rete Ferroviaria Italiana con un’offerta di 891,7 milioni di euro, a cui si aggiungono 43 milioni di oneri per la sicurezza, per un totale di 934,6 milioni. Tra gli edifici abbattuti sul lato ovest, quello che ospitava la sede Aci, Automobile Club d’Italia, che ora si è spostata a Centochiavi.
Inquinanti a Trento nord
Mentre si delinea lo spazio per il cantiere in via Brennero, i lavori del bypass sono sotto l’incognita delle analisi sull’inquinamento del terreno da svolgere nell’area sequestrata dalla procura della Repubblica di Trento, che ha aperto un’inchiesta per disastro ambientale, in un’area più vasta dell’ex Scalo Filzi e nel Sito di interesse nazionale di Trento nord, cioè nelle aree ex Sloi ed ex Carbochimica che saranno attraversate dai nuovi binari. L’Osservatorio ambientale e per la sicurezza del lavoro, coordinato da Stefano Robol, insieme all’Appa, l’Agenzia provinciale per l’ambiente, ha in programma un importante incontro sulle analisi sugli inquinanti: quello con l’Università Tor Vergata e, in particolare, il Laboratorio di ingegneria ambientale, che ha sviluppato un’analisi estesa nel tempo partendo dal cantiere pilota di Rfi del settembre 2022. Nella riunione dell’Osservatorio del 17 luglio si spiega che l’incontro andava rinviato, ma l’obiettivo è di farlo entro il mese. Il nodo da sciogliere è come si colloca il contributo di Tor Vergata nell’ambito delle analisi chieste dalla Procura. Alla presentazione dei risultati del cantiere pilota, in Comune a marzo, era intervenuto il professor Iason Verginelli di Tor Vergata anticipando che, secondo il loro studio, una struttura chiusa del cantiere avrebbe limitato la dispersione degli inquinanti.
Boschi e vigneti a Trento sud
Nel procedimento di valutazione di impatto ambientale del progetto della società Acquaviva srl a Mattarello, contestato dagli ambientalisti e che a giorni dovrebbe vedere l’esame della conferenza dei servizi, avanza osservazioni critiche l’Agenzia provinciale per le risorse idriche (Aprie). Il progetto, ritenuto una sorta di compensazione per l’esproprio dei vigneti per il cantiere del bypass, prevede nuovi vigneti su oltre 7 ettari di bosco, su una superficie totale di 16 ettari, realizzati attraverso una «rimodellazione territoriale» fatta utilizzando gli inerti di scarto del cantiere. L’Aprie, nelle osservazioni inviate all’Appa, sottolinea che le indicazioni sulle modalità di soddisfacimento del fabbisogno irriguo sono generiche, che l’area di intervento interessa, anche se marginalmente, l’area di protezione idrogeologica dell’acquifero di Acquaviva e chiede di approfondire tutte le possibili interferenze.