Il boss mafioso
sabato 23 Settembre, 2023
di Redazione
Il boss Matteo Messina Denaro, ricoverato nel reparto detenuti dell’ospedale dell’Aquila, è in coma irreversibile, ma per ora i medici non hanno ancora sospeso l’alimentazione artificiale. Scorrono dunque i titoli di coda sulla storia del boss riuscito a sfuggire alla cattura per trent’anni, arrestato il 16 gennaio mentre andava in una delle cliniche più prestigiose di Palermo per sottoposti alla chemioterapia. Una malattia lunga tre anni, quella del boss che, secondo quanto sostengono i medici, ormai non gli lascia più speranze. Proprio alla malattia il boss aveva attribuito la sua cattura: «Mi avete preso perché sono malato, non mi pentirò mai», erano state alcune delle sue prime frasi pronunciate agli inquirenti.
Dopo l’arresto, il capomafia di Castelvetrano è stato portato nel supercarcere dell’Aquila dove è stato sottoposto alle cure per il cancro al colon scoperto a fine 2020. Seguito costantemente dall’equipe dell’oncologia dell’ospedale, curato in cella, dove è stata allestita per lui una sorta di infermeria, il «padrino» è stato in discrete condizioni fino a un mese fa. Poi, dopo due interventi, la situazione è precipitata e ne è stato disposto il ricovero nel reparto detenuti del nosocomio.
Negli ultimi giorni, visto il peggiorare delle condizioni, il capomafia è stato prima sottoposto alla terapia del dolore, poi sedato. Le visite dei pochi familiari ammessi le scorse settimane sono state sospese. Messina Denaro, però, ha potuto riconoscere la figlia Lorenza Alagna, avuta durante la latitanza, e le ha dato il suo cognome. Non ci sono stati, però, incontri tra i due perché il boss avrebbe preferito non farsi vedere dalla figlia nelle gravi condizioni in cui era.
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