Elezioni 2023

domenica 24 Settembre, 2023

Provinciali, in Val di Fiemme i grandi assenti sono i Dem

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Fra i 13 candidati in corsa il 22 ottobre, nessun nome del Pd

Sono alla fine 13, salvo l’improbabile presenza di eventuali residenti in valle, comunque sconosciuti alla politica e alla vita locale, i candidati fiemmesi alle elezioni provinciali del prossimo 22 ottobre presenti nelle 24 liste depositate a sostegno di 7 candidati presidente. Quasi tutti erano annunciati se non confermati.
Nelle liste a sostegno del centrodestra e del Presidente Maurizio Fugatti spicca la presenza della sindaca di Predazzo Maria Bosin che fino agli ultimi giorni aveva dichiarato a più riprese di dover riflettere sulla scelta, avendo avuto diverse offerte e dovendo valutare la sua scelta anche con la maggioranza che la sostiene, ma che alcuni sindaci fiemmesi, che hanno dichiarato di appoggiarla, davano già da tempo scontata nelle file del Patt. La Lega conferma il consigliere uscente Gianluca Cavada accanto a Mirella Piazzi, già vicesindaca di Castello Molina, carica da cui s’era dimessa per i contrasti con il sindaco Marco Larger sulle note vicende legate alla costruzione del nuovo ospedale. Anche Fratelli d’Italia conferma la consigliera uscente Bruna Dalpalù. Non c’è invece il commissario che da alcuni mesi guida il circolo FdI di Fiemme e Fassa, Leandro Morandini, il consigliere comunale di Predazzo che era dato come probabile candidato. L’interessato però conferma che da tempo la scelta del partito è stata quella di puntare su Dalpalù. La sua presenza, nell’ambito degli elettori del centrodestra, avrebbe fatto concorrenza alla sindaca di Predazzo cui avrebbe potuto sottrarre un po’ di voti. Punterà alle comunali fra sei mesi in caso di elezione di Maria Bosin? «Non ci ho proprio pensato, ma credo che la consigliatura potrebbe anche arrivare alla scadenza naturale del 2025», la sua risposta, «nel caso – spiega – le eventuali dimissioni di Bosin da sindaca avvenissero oltre il maggio 2024». Si fermano quindi a quattro i candidati del centrodestra, posto che nelle liste della Civica e Forza Italia non sembrano esserci nomi noti. Franco Corso, capogruppo di minoranza a Cavalese per 9 anni, ingegnere, regolano, classe ‘55, è candidato con la lista Fugatti presidente.
Sono 3 invece i candidati del centrosinistra a sostegno di Francesco Valduga. Campobase punta su Michele Malfer, insegnante della «Rosa bianca» di Cavalese e vicario del dirigente Marco Felicetti. Noto negli ambienti cattolici e impegnato nel sociale e in progetti scolastici, Malfer è stato anche assessore a Cavalese e vicepresidente della Comunità territoriale. Casa Autonomia propone l’ex sindaco di Tesero, il geometra Gianni Delladio, che è stato anche presidente della Comunità di valle. Un altro ex sindaco di Tesero ed ex assessore alla cultura, si propone con Azione di Carlo Calenda. Si tratta di Maurizio Zeni, insegnante a riposo noto negli ambienti culturali, esperto di cinema e teatro e già presidente del Coordinamento teatrale trentino.
Spicca nel centrosinistra l’assenza di candidati del Pd che in Fiemme non sembra navigare in buone acque e che è rimasto un po’ defilato sulle questioni calde dell’ultimo anno. Così come non ci sono fiemmesi nelle file di Italia Viva e dei Verdi-Sinistra Italiana.
Come Maurizio Fugatti anche Filippo Degasperi è il candidato presidente che nelle tre liste che lo sostengono propone ben quattro candidati della valle di Fiemme. Si tratta di due donne, Cristina Canal e Maria Rosa Caola, sostenitrici della prima ora di «Onda» e, nelle file di Unione Popolare di De Magistris, gli insegnanti Maurizio Cari di Cavalese e Stefano Cristofori di Ziano.
Nessuna presenza, ovviamente, nella «Me val» del Primiero.
In quella di Fiemme non devono esserci molti sostenitori nemmeno di Sergio Divina, posto che nelle sue quattro liste non compaiono nomi noti. Con Marco Rizzo e la sua lista Democrazia Sovrana Popolare è candidato Daniel Montelli, 36 anni, originario di Predazzo. Nessun fiamazzo nei Cinque stelle di Alex Marini, i cui sostenitori se li è evidentemente portati a casa Filippo Degasperi quando se n’è andato dal movimento.
Non resta che attendere cosa offrirà in Fiemme la campagna elettorale posto che alcune questioni sono ancora calde, a partire dalla vicenda dell’ospedale, dall’assenza di personale sanitario e dal pressante problema della casa.