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lunedì 25 Settembre, 2023
di Redazione
La mattina di martedì 26 settembre a Riva del Garda in via 1 maggio è previsto il primo accesso dell’ufficiale giudiziario per procedere allo sfratto della famiglia Faouzi da un alloggio ITEA.
Come in altri casi, anche questa volta non si tratterebbe di morosità o di violazione delle “regole”, ma di uno sfratto per fine locazione d’urgenza. In questo caso, tuttavia, lo sfratto avverrà dopo soli 3 anni di assegnazione, in quanto, nonostante sia previsto e consentito da contratto, l’Ente locale (Comunità di Valle) ha scelto di NON concedere una proroga.
La decisione è stata presa poiché nella famiglia Faouzi lavorano entrambi i coniugi e questo, secondo Itea, permetterebbe loro di trovare un alloggio sul libero mercato. In effetti, in un contesto normale lo sarebbero, ma al giorno d’oggi, in Trentino, una famiglia composta da sei persone (compresi un’anziana e tre minori) non ha alcuna possibilità di trovare alloggio in affitto, soprattutto in Alto Garda e dintorni, dove gli alloggi turistici (spesso in nero) hanno saturato il mercato immobiliare e portato al rialzo dei prezzi a livelli insostenibili per i residenti.
La famiglia Faouzi – si legge nella nota – sta cercando, da tempo, un nuovo alloggio, ma temiamo, per le ragioni esposte sopra, che ciò non avverrà a breve: occorre dunque rimandare lo sfratto con i picchetti solidali affinché venga rispettato il principio che “si passa da casa a casa”.
Interpellata l’assistente sociale di riferimento sulle opzioni sul tavolo, l’unica prospettata è la separazione del nucleo familiare, paventando di collocare i minori (da soli) in struttura qualora lo sfratto venga eseguito. La famiglia ha richiesto che queste dichiarazioni venissero messe per iscritto in una relazione da mostrare all’ufficiale giudiziario (a riprova del fatto che l’unica soluzione di cui le istituzioni sono capaci, ovvero la disgregazione del nucleo, è incompatibile con la Costituzione e le leggi ordinarie). Tuttavia, l’assistente sociale non ha proceduto.
Sportello Casa per Tutti, che ha preso in carico l’emergenza, ha dichiarato che l’assistente sociale avrebbe fatto ricadere la colpa «sulla famiglia che non ha chiesto il rinnovo dell’alloggio quando la famiglia stessa è da decenni fa domanda di alloggio ITEA».
L’appuntamento è quindi per il 26 settembre alle ore 10:00 in via 1 maggio a Riva del Garda.