Il funerale
martedì 26 Settembre, 2023
di Marco Ranocchiari
Si sono svolti ieri alla Cappella del Cimitero Monumentale di Trento i funerali di Massimiliano Bincoletto, il commerciante roveretano morto lo scorso 8 settembre in seguito al brutale pestaggio subito due settimane prima a Verona. Un saluto toccante e silenzioso tra i parenti stretti e amici per il sessantottenne, molto noto in regione, dove aveva lavorato per oltre vent’anni ai banchi del mercato di Rovereto vendendo magliette sportive, giocattoli e abbigliamento per bambini. Per amici e parenti stretti è prevalsa la voglia di raccogliersi tra loro, condividendo ricordi e qualche sorriso, evitando dichiarazioni pubbliche.
Il figlio Manuel, rientrato dalla Germania, dove vive, ancora commosso, si è limitato a esprimere la speranza che il padre trovi la pace e che «l’uomo che hanno preso (un ventinovenne georgiano senza fissa dimora, ndr) sia veramente quello giusto, e, se sì, che paghi quello che deve per quello che ha fatto di fronte alla giustizia». Preferisce restare anonima la sorella, molto legata al fratello, tra le ultime persone ad andar via nel pomeriggio assolato. «Negli ultimi mesi non ci vedevamo spesso, ma ci sentivamo sempre tre volte al giorno. Quando passava in zona, veniva spesso a pranzo. Ed era sempre una grandissima gioia per tutti. È così che lo voglio ricordare». Dopo la celebrazione il triste evento è diventato l’occasione per riunirsi e parlare ancora una volta di Bincoletto, del suo carattere e di come aveva saputo cogliere la vita in modo personale e originale interpretando uno stile di vide che era specchio della propria anima. E in quel momento intimo e appartato sono emersi i ricordi sussurrati e gli aneddoti del tempo passato al fianco dell’amico di una vita barbaramente ucciso in quella Verona che lo aveva ospitato. Bincoletto, nonostante una vita in continuo movimento era riuscito a consolidare legami forti e duraturi. Legami e volti, che lo hanno omaggiato della propria presenta in questo suo ultimo viaggio terreno.
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