«Inopportuno»
giovedì 28 Settembre, 2023
di Redazione
«Qual è il problema? Dovevo portare una cosa, nulla di trascendentale». Giorgio Leonardi, assessore regionale e candidato di Forza Italia per un nuovo giro in Consiglio provincia, giustifica così la presenza del suo furgone elettorale all’interno del parcheggio riservato ai consiglieri. «Con il mio furgone vado dove voglio e non devo spiegare nulla a nessuno». Ieri, mercoledì 27 settembre, girava la fotografia che immortalava, oltre al furgone «sponsorizzato», anche i dipendenti della Regione che con un muletto si prodigavano nelle operazioni di carico. Perché non si tratterebbe di una consegna, ma di un ritiro, ed è lo stesso consigliere che lo dichiara: «Ho preso delle cose regolarmente, cose mie personali, nulla di vietato. Poi se ci si vuole attaccare a queste cose io non so cosa dire, dormo sereno». Ma di quali cose si tratta? «Di libri regolarmente pagati dalla Regione, commissionati dal mio assessorato, che riguardano l’attività delle associazioni trentine e altoatesine che si occupano di aiuti umanitari nel mondo. Mi hanno chiamato dalla stamperia e mi hanno detto che quegli scatoloni ingombravano il passaggio. E così ho mandato a prenderli con il mio furgone, perché nella mia macchina non ci sarebbero entrato. E perché io nemmeno c’ero in Consiglio, ero assente».
La foto — scattata dai consiglieri di opposizione — ha fatto storcere il naso agli esponenti del Pd. In particolare a Lucia Maestri: «Non è bello vedere un furgone addobbato con la gigantografia di un candidato e con simboli di partito, corredato da slogan da campagna elettorale, in un contesto del tutto istituzionale. E credo sia necessario approfondire se i dipendenti della Regione possano prestarsi al carico e scarico di materiale proveniente dalla stamperia sui mezzi privati di un candidato alle elezioni». Lucia Maestri si chiede anche «che cosa sia stato caricato»: «A questo punto non posso non chiedere che le stesse istituzioni consiliari, provinciale e regionale, facciano chiarezza. Valuterò la presentazione di un’interrogazione, a cui chiedo però fin d’ora ai presidenti Josef Noggler e Walter Kaswalder di rispondere con la massima celerità per chiarire questa vicenda». E sulla vicenda interviene anche Filippo Degasperi di Onda, quasi scoraggiato: «Niente di nuovo, niente di sorprendente. Il centrodestra ha nel Dna la confusione tra pubblico e privato, con il pubblico che paga e il privato che approfitta. Poteva almeno evitare di chiedere aiuto nel caricare la merce».