Il lutto
domenica 1 Ottobre, 2023
di Redazione
Era stata la stessa famiglia di Freya Alijah Macatangay, la liceale di 16 anni falciata e uccisa da una moto giovedì sera, mentre rincasava con il monopattino, ad invitare a un momento di preghiera in chiesa, in attesa dei funerali. E gli stessi genitori si erano raccomandati con gli amici e i compagni di classe della loro primogenita perché informassero quante più persone possibili. La chiesa di Sant’Antonio, infatti, questa sera, quella di domenica primo ottobre, era affollata. Giovani con i visi segnati dal pianto, ma anche adulti, e tra questi insegnanti, educatori. A stringersi alla famiglia anche la comunità filippina, con tanti connazionali presenti alla celebrazione serale, durante la quale il parroco ha invitato a pregare per Freya e anche per Federico Pezzè, il motociclista di 22 anni che l’ha travolta senza darle chance di sopravvivenza.
I funerali dell’adolescente verranno celebrati martedì alle 13 nella stessa chiesa di Sant’Antonio, che è vicina a casa della famiglia. Il rosario verrà recitato mezz’ora prima. La salma della giovane, come da volere dei genitori, verrà portata (anche se non subito) in patria, nelle Filippine, dove aveva vissuto fino agli otto anni.
«Era una ragazza solare, troppo gentile. Sognava di fare l’architetta», ha detto, il giorno dopo l’incidente, il padre, Ericson Macatangay, raccontando che sognava di andare all’estero a studiare, di mettere a frutto i suoi studi al liceo Vittoria diventando in futuro una professionista, anche una designer. Tutti sogni spezzati in quel terribile schianto di giovedì sera in via Venezia, mentre tornava a casa con il suo monopattino e attraversava la strada.