L'intervento
sabato 7 Ottobre, 2023
di Ambra Visentin
«Il sovraffollamento è un problema caratteristico di quasi tutti gli istituti detentivi italiani. Ma su Trento stiamo già provvedendo. Sono operative le iniziative previste e, nei limiti del possibile, sarà potenziato sia il personale, sia più in generale il patrimonio di risorse che sarà impiegato». Queste le rassicurazioni del ministro della giustizia Carlo Nordio che ieri, a margine del convegno «La responsabilità per colpa» organizzato alla facoltà di giurisprudenza dell’università di Trento, si è espresso sulla situazione critica delle carceri del Paese. E non fa eccezione la casa circondariale di Spini di Gardolo, dove, come spiega la garante dei detenuti Antonia Meneghini, a fronte dei 240 posti stabiliti nel 2002 con l’accordo tra Provincia e ministero, attualmente sono detenute 362 persone (Il T del 4 ottobre). Le carenze ci sono anche per quanto riguarda l’organico della polizia penitenziaria. A fronte di 227 unità ritenute necessarie ne sono presenti meno di 170. Situazione analoga anche per quanto riguarda gli ispettori che sono solo 10 rispetto ai 27 previsti. Ancora più drammatica la carenza nell’area educativa, con appena 2 educatori sugli 8 previsti.
Nessuna novità, invece, sull’avvio di una procedura di estradizione del detenuto trentino Chico Forti, che sta tuttora scontando la sua pena negli Stati Uniti. Chico Forti oggi ha 63 anni ed è detenuto da 22 perché considerato colpevole dell’omicidio di Dale Pike, figlio di Anthony Pike dal quale Forti stava acquistando il Pikes Hotel, a Ibiza. Di recente l’ex produttore televisivo ha ricevuto visita, nel carcere di Miami, da parte del console generale Michele Mistò.
Il ministro Nordio è poi intervenuto in merito all’episodio di presunto «dossieraggio» che riguarderebbe la giudice Iolanda Apostolico. Il vicepremier Matteo Salvini ha di recente pubblicato su X un video che ritrae Apostolico a Catania mentre partecipa alla manifestazione di solidarietà per la nave Diciotti assieme al marito, militante di sinistra e dipendente del tribunale. «Attualmente dell’episodio di Catania sappiamo quello che abbiamo letto sui giornali. Sono notizie ufficiose sulle quali ovviamente è giusto fare accertamenti, anche perché ho letto che è in arrivo un’interrogazione parlamentare, quindi, è nostro dovere accertare se sono vere le cose che sono state dette o meno», riferisce il ministro.
Apostolico, ricordiamo, ha già sollevato critiche da parte del governo per la decisione di ritenere «illegittimo in più parti» il decreto immigrazione varato il 14 settembre dall’Esecutivo (decreto «Curto») e di rilasciare 3 richiedenti asilo trattenuti nel Centro di Pozzallo.
La sentenza sottolinea che, «alla luce delle disposizioni del nuovo decreto in cui si prevede il trattenimento dei cittadini stranieri provenienti da Paesi “sicuri” che richiedono protezione internazionale ove non presentino personalmente una garanzia finanziaria di quasi 5.000 euro, trattenere chi chiede protezione senza effettuare una valutazione su base individuale e chiedendo una garanzia economica come alternativa alla detenzione è illegittimo alla luce della giurisprudenza e della normativa europea».
Durante il convegno Nordio è intervenuto «in duplice veste, quella di ex magistrato e quella di politico» sulla responsabilità nell’ambito della giurisprudenza civile e penale durante la sessione dedicata al tema «La colpa professionale: il paradigma della “colpa medica”». Ad aprile, ricordiamo, sono iniziati lavori della Commissione di studio, istituita dal suo ministero, che ha l’obiettivo di analizzare l’attuale quadro normativo e giurisprudenziale, in cui si iscrive la responsabilità colposa sanitaria, per discuterne limiti e criticità e proporre un dibattito in materia di possibili prospettive di riforma.
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