Lutto

domenica 8 Ottobre, 2023

Cavedine, in centinaia per l’ultimo saluto a Carner: «Per Marco la musica era amore»

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Il 2 luglio il drammatico incidente con la moglie, sopravvissuta. Il ricordo di Gabriella cantato nella chiesa di Brusino: «Sei sempre, sarai al centro»

Non è bastata la chiesa di Brusino a contenere le centinaia e centinaia di persone accorse a dare l’ultimo saluto a Marco Carner: in piedi ai lati della navata, sul sagrato e lungo il vialetto si sono stretti amici, parenti, conoscenti, i colleghi.

L’uomo era conosciutissimo in tutto il Trentino: impiegato per un’azienda della Vallagarina, era cantante e musicista, da molti anni era sulla scena musicale trentina, e molto attivo nel sociale. La sua vita si è spezzata a 57 anni, tre mesi fa: Marco, domenica 2 luglio si trovava a bordo della sua moto insieme alla moglie, Gabriella Pedrotti, di 61 anni. L’incidente è avvenuto poco prima dell’uscita di Vezzano, all’altezza del campo da paintball, e mentre la moto stava viaggiando in direzione Riva, tornando a casa a Brusino è stata centrata frontalmente da un’auto.

Le condizioni di Marco sono apparse subito gravi, fino a che nella notte è stato poi dichiarato il decesso. Gravi erano anche le condizioni della moglie, e proprio per attendere che Gabriella si riprendesse, la famiglia ha voluto attendere, in modo che potesse essere presente alle esequie.

E a Gabriella, con molto affetto e dolcezza, si è stretta tutta la famiglia si sono rivolte tutte le persone che hanno voluto ricordare Marco. La cerimonia, celebrata da don Bruno Morandini, parroco delle comunità della Valle dei Laghi, si è svolta in presenza del Gruppo Alpini di Lasino. «L’emozione è grande per ciò che è successo», ha esordito nell’omelia. Rivolgendosi a Gabriella, ha ricordato il sorriso di Marco: «Più forte della morte è l’amore – ricorda – e la testimonianza dell’amore per la vita di Marco è tutta in quell’amore che ha dedicato alle sue passioni, e alla musica». Prende spunto dal linguaggio degli alpini, per esortare tutti a considerare che Marco non se n’è andato ma è «andato avanti», nella certezza che questo non è un addio.

Durante la celebrazione, la tromba del Gruppo Alpini ha salutato Marco Carner sulle note del Silenzio, e molte persone hanno voluto rendere testimonianza del suo valore: da parte di tutti, l’attenzione è sempre stata rivolta a ricordare il rilievo eccezionale della sua figura e delle relazioni positive che sapeva instaurare, e si è sempre rivolta a Gabriella, a cui si sono rivolti amici, parenti e colleghi di Marco, con estrema delicatezza.

Con uno sguardo limpido e pieno d’amore Marco affrontava la vita e le difficoltà, e con amore guardava la moglie. Perché quello che l’incidente ha spezzato era ed è un legame strettissimo: «Facevano tutto assieme: al di fuori dell’orario di lavoro Marco e Gabriella erano un corpo e una sola anima, e non per abitudine: era un tempo legato alle passioni. Dalla montagna, agli animali, alla musica, agli amici, la vita insomma». I saluti e i ricordi si succedono: «Mancherai in maniera straziante a tutti coloro che ti hanno incontrato», sono le parole più ricorrenti. Si succedono poi le nipoti, che con delicatezza e affetto ricordano la figura dello zio e la sua eccezionale capacità di confrontarsi e di condividere la sua vita, le sue passioni e anche la sua musica. Anche dall’azienda per cui lavorava è stato ricordato l’entusiasmo e la passione con cui affrontava gli impegni.

E nel momento più difficile del saluto finale, c’è bisogno davvero del sostegno di tutti per aiutare Gabriella a lasciare andare Marco, che dà ancora più valore alle parole con cui ha voluto ricordarlo nel messaggio, che sono state cantate al termine della cerimonia: «Giro di notte per casa / non provo più neanche a dormire / accendo la luce e ti cerco / mi sembrava fosse la tua voce / Non riesco a staccarmi da te / dal tuo volto dalla tua vita / sei sempre sarai al centro / sei sempre sarai al centro».