La storia
domenica 8 Ottobre, 2023
di Maria Cristina Bettega
È una vita di sacrifici e rinunce, faticosa e fisicamente logorante soprattutto per una donna ma questo non ha impedito ad Eleonora Cemin di realizzare il suo sogno più grande: avere una stalla. Un desiderio, quello della giovane ventisettenne, che si è realizzato nel 2016 quando, terminata la scuola, ha preso le prime mucche. «D’estate, mentre gli animali erano in alpeggio, facevo la cameriera; poi nel resto dell’anno mi dedicavo a loro e così pian piano ho avviato la mia attività». Eleonora ha frequentato l’istituto agrario di Vellai, in provincia di Belluno, a fare l’allevatore era il nonno paterno: «Mio nonno aveva la stalla, io non l’ho conosciuto perché è venuto a mancare giovane, i miei genitori non hanno proseguito l’attività e non erano molto contenti quando ho detto loro cosa volevo fare» racconta Eleonora. «Mio papà mi ha capita subito, mia mamma invece ci ha messo un po’ ad accertarlo perché voleva proseguissi gli studi facendo l’università. Adesso entrambi vedono che questo lavoro è la mia vita e sono contenti per me. Abitando in una zona dove ci sono stalle, da piccola vedevo passare le mucche quando tornavano dall’alpeggio estivo, mi mettevo alla finestra a guardarle, promettendomi che anch’io da grande avrei fatto l’allevatrice». Eleonora vive a Siror e trascorre le sue giornate a «Le Vale», una località sopra l’abito di Transacqua, prendendosi cura dei suoi animali e falciando erba nei prati. Al momento ha 12 mucche, dei vitelli, manze, una ventina tra pecore e capre e 3 cavalli di razza Noriker; conferisce il latte delle sue mucche al Caseificio di Primiero, pecore e capre le alleva per pura passione. La sveglia di Eleonora suona tutte le mattine alle sei: «Il sacrificio di questa vita è che devi essere sempre presente. Ogni tanto, quando sono più stanca, ho qualche momento di sconforto perché vedo gli altri che escono e si divertono ma poi penso a come mi sentirei se facessi la segretaria o qualsiasi altro lavoro e no, la mia vita è questa e non la cambierei con niente e nessuno! Questo lavoro mi dà tante soddisfazioni, mi fa vivere con un ritmo diverso; si diventa responsabili sulle cose perché sai che ci sono degli esseri viventi che dipendono completamente da te». Eleonora conduce la sua attività da sola, si fa aiutare da colleghi allevatori solo d’estate per lo sfalcio dei prati, un modo anche per dividere le spese dei macchinari. «Io con i miei animali mi sento felice, realizzata era quello che volevo e che sognavo di fare, commenta orgogliosa, gli animali ti danno tanto, mi emoziona assistere alla nascita dei vitelli, osservarli crescere e poi diventare vacche». Non ci sono solo mucche e cavalli ad impegnare le giornate di Eleonora ma anche ovini e caprini da difendere dai possibili attacchi dei lupi presenti in zona. «Ho due cani maremmani che fanno da guardia ai due greggi che tengo separarti ed al momento non ho subito predazioni, racconta Eleonora. All’inizio è stato difficile, perché le pecore in estate le mandavo in malga al fresco, adesso le tengo qui in paese ma soffrono il caldo e la notte le devo rinchiudere. «A tutti fa un po’ paura quando si parla di abbattimento del lupo ma anche per i caprioli e per i cervi c’è un piano di abbattimento, se si sceglie di non adottare alcuna misura si rischia veramente l’abbandono della montagna». Il benessere degli animali è una priorità: «Siamo sottoposti a controlli mensili delle mucche e del latte, ci sono dei parametri da rispettare, bisogna essere formati e conoscere il mondo della zootecnia» dichiara Eleonora. «Io imparo ogni giorno, con il tempo e l’esperienza ho acquisito grazie al mio veterinario molte nozioni mediche di pronto intervento». Eleonora sogna un domani di poter ampliare la stalla con vacche da latte ed ai suoi coetanei dice: «Venite a provare un po’la vita di montagna, imparate a stare a contatto con gli animali perché sentireste meno il peso di questa società così soffocante fatta di ritmi frenetici, di apparenza e superficialità».