In tribunale
mercoledì 11 Ottobre, 2023
di Benedetta Centin
Minacce quasi quotidiane, anche di morte. Insulti e aggressioni che hanno portato pure a un ricovero e a una lunga riabilitazione. E, ancora, una serie di oggetti di casa mandati abitualmente in frantumi o fatti sparire per poi rivenderli: tutto per ottenere i soldi necessari a comprarsi la droga, per avere l’auto e riuscire quindi a procacciarsi lo stupefacente. Sono queste le pesanti accuse che la Procura contesta a un noto dentista di Trento. Il giudice, come da richiesta del pm, lo ha voluto subito a processo, firmando per lui il decreto di giudizio immediato. Così l’odontoiatra trentino, che appartiene a una famiglia di professionisti del settore, si è ritrovato in aula a rispondere delle contestazioni di maltrattamenti in famiglia, nei confronti della madre, di lesioni aggravate e anche di estorsione verso la stessa pensionata con cui ha anche convissuto a periodi e che ora non può avvicinare, raggiunto dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna, rimasta vedova e con seri problemi di salute. Lei finora non è voluta entrare nel procedimento penale a carico del figlio: non si è infatti costituita parte civile e non ha avanzato alcuna eventuale richiesta di risarcimento. Di certo questa, esasperata, preoccupata per la propria incolumità, per l’aggressività, per le continue vessazioni e richieste estorsive del figlio a caccia di soldi per la droga, solo a inizio 2023, dopo anni da incubo, ha formalizzato denuncia querela ai carabinieri. In particolare la pensionata si è presentata in caserma dopo un litigio con il figlio che al telefono le aveva detto che non avrebbe più provveduto a pagare l’affitto della casa in cui vivevano visto che si era licenziato. Ieri si è tenuta l’udienza davanti al giudice per l’udienza preliminare Gianmarco Giua e i difensori dell’odontoiatra, gli avvocati Anais Tonel e Michele Busetti, hanno chiesto che sia processato con il rito abbreviato che consente, in caso di condanna, lo sconto di un terzo della pena. Abbreviato che, da istanza dei legali, dovrà essere condizionato all’acquisizione di determinati documenti. La prossima udienza sarà nel 2024.
Un incubo durato anni, dal 2018
Stando alle contestazioni avanzate dal pubblico ministero Maria Colpani il dentista avrebbe maltrattato la madre dal 2018 e fino a pochi mesi fa.
Un quotidiano fatto di minacce, di percosse, di continue e pressanti richieste di contante. Per l’accusa nel 2019 l’imputato avrebbe scaraventato a terra la pensionata discutendo sulla necessità di ricoverarla in una clinica specializzata: allora aveva usato una forza e violenza tale che la donna si era fratturata un polso e una vertebra ed era finita in ospedale, costretta poi a letto per tre settimane, per una prognosi di oltre 40 giorni. E poi ci sarebbero state anche le parole a far male: il dentista l’avrebbe ingiuriata, dandole della poco di buono, augurandole il peggio. «Muori» le avrebbe detto.
E, ancora, il professionista avrebbe sfogato la sua rabbia, probabilmente dovuta all’astinenza dalla droga, in casa, sugli oggetti che si trovava tra le mani. Sempre che non li facesse sparire, per rivenderli. La madre, per gli inquirenti, sarebbe stata costretta, perché sotto minaccia e terrorizzata dalla possibilità di essere percossa, a consegnare denaro al figlio. Era successo anche a febbraio. Allora gli aveva dato 100 euro. Ma quelle richieste estorsive per l’accusa erano un’abitudine da parte del noto odontoiatra. Che ora dovrà affrontare il processo.
incidente
di
All'altezza di Sdruzzinà l'auto è sbandata a destra della carreggiata verso l'erba per poi sbattere violentemente verso il muro di una struttura, travolgendo alcuni segnali stradali. Ancora da chiarire le cause dell'incidente