Alto Garda
lunedì 14 Novembre, 2022
di Gianluca Ricci
Il Cantiere 26 chiude. Il 31 dicembre prossimo sarà l’ultimo giorno di gestione previsto dal contratto per l’Apsp Casa Mia, in attesa che l’amministrazione di Arco provveda a pubblicare il nuovo bando per l’affidamento del servizio della durata triennale. E fino a che non sarà individuato il prossimo ente gestore, le porte del centro rimarranno sprangate. I tempi tecnici della burocrazia non sono mai brevi, ragion per cui si ipotizza una chiusura di un paio di mesi almeno, fino alla fine di febbraio, se tutto andrà bene. La procedura adottata finora, infatti, ovvero l’affidamento diretto, non è più praticabile: anche se Casa Mia ha lavorato con grande competenza e costrutto, come riconosciuto pubblicamente dalla giunta arcense, non potrà continuare l’esperienza se non dopo aver esperito tutte le pratiche di rito. Sempre che sia intenzionata a portare di nuovo avanti il discorso: qualche titubanza, a livello di contatti informali, si è manifestata, anche se i colloqui fra amministrazione e direzione di Casa Mia si sono intensificati e le nubi si sono apparentemente diradate. D’altronde negli ultimi anni si è proceduto in deroga e in simili condizioni riuscire ad elaborare una programmazione culturalmente significativa è stata impresa davvero complicata, anche se i risultati e il gradimento del pubblico sono a dimostrare che l’obiettivo è stato raggiunto. Inizialmente si era pensato ad una nuova deroga, sei, sette mesi in tutto, ma la norma al riguardo è piuttosto rigida e dunque, seppure a malincuore, si è deciso di rinunciare.
Il segretario comunale di Arco, di concerto con gli uffici preposti, sta predisponendo la documentazione che, per evitare inutili e dannose lungaggini, dovrebbe venire pubblicata quanto prima, in modo che l’eventuale vincitore del bando possa presentare un calendario di attività in tempi compatibili con le esigenze. Detto delle intenzioni di Casa Mia, va segnalata anche la manifestazione d’interesse di alcune realtà culturali che si occupano di gestire eventi sul territorio: non è un mistero che il Cantiere 26, uno dei cinque centri giovani della provincia, abbia saputo catturare nel corso degli anni l’interesse di una fascia sempre più ampia di popolazione, con particolare riguardo, ovviamente, alle ultime generazioni e che la sua gestione possa diventare appetita da realtà desiderose di effettuare un vero e proprio salto di qualità. L’auspicio dell’amministrazione comunale è però che, chiunque vinca, sappia organizzare iniziative all’altezza di quelle fin qui proposte, perché, come ha dichiarato l’assessore alle politiche giovanili Dario Ioppi, «Il centro è un bene comune da salvaguardare e da implementare ulteriormente.
Ovviamente siamo tutti dispiaciuti per questo intoppo, ma chiudere è stato inevitabile. Una chiusura temporanea, s’intende, limitata ai tempi tecnici di chiusura delle procedure burocratiche di assegnazione. Va dato atto a Casa Mia, però, di aver saputo interpretare al meglio le richieste sia dell’amministrazione che dei giovani che hanno frequentato il centro, trasformandolo in quel polo di aggregazione che tutti auspicavamo potesse diventare». Legato all’esito del bando è anche il futuro del bar «che negli ultimi anni – ha aggiunto Ioppi – grazie alla competenza di chi lo ha gestito, ha saputo diventare una ulteriore forza di attrazione, un traino non trascurabile a tutte le iniziative del centro».
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