cronaca
giovedì 12 Ottobre, 2023
di Sara Alouani
La scorsa settimana, i Carabinieri della Stazione di Arco hanno arrestato in flagranza di reato una cinquantenne, dipendente socio sanitaria di una casa di cura della zona, ritenuta responsabile di furto aggravato. Le indagini sono iniziate nel mese di marzo quando, all’interno della struttura socio sanitaria, sono stati registrati una serie di furti ai danni di pazienti ricoverati e dipendenti, subito denunciati. In totale, ben 13 furti di piccole somme di denaro che sparivano dai vari portafogli e borsette lasciate momentaneamente incustodite che, sommati, portavano alla considerevole cifra di quasi 4.000 euro in pochi mesi. Episodi in cui le vittime erano spesso persone fragili che si trovavano nella casa di cura per motivi di salute o normali dipendenti che vi andavano a lavorare. Ad indirizzare le indagini su una pista certa è stata la natura di alcuni furti avvenuti reparti non aperti al pubblico alla luce della normativa emanata per arginare il diffondersi del virus Covid 19 tuttora in vigore per le strutture sanitarie. Dopo aver installato alcune telecamere nelle zone maggiormente colpite dai vari raid furtivi, venerdì scorso, è stata notata una dipendente accedere allo spogliatoio femminile 40 minuti prima della fine del suo turno, aprire l’armadietto di una sua ignara collega ed estrarre dal portafoglio di questa alcune banconote di piccolo taglio, rimettendo poi tutto a posto ed uscendo subito dopo dalla stanza.
La cinquantenne è stata tempestivamente bloccata con il denaro (200 euro) ancora accartocciato e nascosto in una tasca interna della sua borsetta. La donna è stata arrestata e poi sottoposta all’obbligo di firma 3 giorni alla settimana, mentre la somma recuperata è stata restituita alla legittima proprietaria.