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venerdì 13 Ottobre, 2023

Trento ai vertici per uso di cannabis ed eroina: in provincia 34 morti per overdose in 10 anni

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74 le dosi giornaliere di marijuana ogni mille abitanti. Molto diffusa anche la cocaina

Se da un lato la recente inchiesta della guardia di finanza di Trento ha scoperto un intenso traffico di stupefacenti, dall’altro lato ha riacceso i riflettori sull’elevato consumo di sostanze nel capoluogo, e in altre località del Trentino. Da questo punto di vista, le urine aiutano a scattare una fotografia. Lo scorso anno l’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano — nell’ambito di una ricerca interministeriale — ha analizzato campioni di acque reflue di 33 città italiane, tra cui Trento. E quel che emerge è che il capoluogo si piazza al quinto posto per consumo di marijuana e hashish: ogni giorno vanno «in fumo» 74 dosi di cannabis. Al decimo posto, invece, per l’eroina. Al diciannovesimo per la cocaina. I dati sono contenuti nell’ultimo rapporto annuale sulle tossicodipendenze del Dipartimento per le politiche antidroga, afferente alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Nei dieci anni tra il 2012 e il 2022 sono morte 3.539 persone per overdose da sostanze stupefacenti, di cui 34 in Trentino, più di 3 all’anno.

Cocaina, cannabis, eroina: consumi
Il capoluogo, come detto, spicca per il consumo di cannabis, posizionandosi solo dietro a Trieste (110 dosi), Pescara (92 dosi), Cagliari e Merano (85 dosi) e Bologna (80 dosi). In Italia la media è stata di 50 dosi giornaliere nel 2022. A Trento si è andati ben oltre appunto: 74 dosi giornaliere ogni mille abitanti.
L’eroina — si legge nel rapporto — continua a rappresentare la sostanza con il maggiore impatto di tipo sanitario. È infatti «la principale sostanza di consumo tra gli utenti in trattamento ai servizi pubblici per le dipendenze e sono responsabili del 30% dei percorsi di recupero presso le strutture del privato sociale e del 20% dei ricoveri con diagnosi principale droga-correlata». Nel capoluogo trentino, stando all’analisi delle acque fognarie, si consumano 4 dosi giornaliere ogni mille abitanti: Trento è al decimo posto nella classifica delle 33 città sotto la lente. La cocaina continua ad essere una delle sostanze più presenti nel mercato delle droghe in Italia e «gli ultimi anni hanno reso evidente anche il maggiore impatto dei danni sanitari correlati alla sostanza». Nel capoluogo si registrano 9,2 dosi giornaliere di cocaina ogni mille abitanti: Trento è al diciannovesimo posto. Più limitato il consumo di metamfetamina (0,04 dosi) e ecstasy (0,07).

Aumentano i consumi tra i giovani
L’obiettivo del rapporto è quello di delineare una panoramica del complesso fenomeno delle tossicodipendenze in Italia. La prima cosa da dire è che «nel 2022 si è osservato un generale aumento dei consumi, che sono tornati a valori in linea o superiori rispetto a quelli pre-pandemici», si legge nel report.
Una delle principali tendenze, anzi la principale, è il crescente consumo di «sostanze psicoattive, legali e illegali, tra i giovanissimi». Compreso l’alcol, consumato da circa 1 milione e 900 mila studenti tra i 15 e i 19 anni nel 2022.
Per quanto riguarda le sostanze stupefacenti, «i dati relativi al 2022 evidenziano ancora una volta un aumento della percentuale dei giovani dai 15 ai 19 anni che consuma droghe»: si è passati dal 18,7 al 27,9%. In pratica quasi un giovane su tre ha consumato almeno una sostanza nel 2022.

Dalle fogne ai laboratori di analisi
Per indagare il consumo di droghe si utilizza la tecnica sviluppata dall’Istituto Mario Negri, ossia l’analisi delle acque fognarie. A tal scopo è stata creata una rete di rilevamento costituita dalle principali città italiane (capoluoghi di regione e aree metropolitane) e da altri centri urbani minori ma significativi per peculiarità territoriali e sociali. Sono coinvolte 33 città, distribuite equamente sul territorio nazionale. In particolare, in ogni depuratore è stata organizzata una settimana di campionamento. E per ogni città sono stati prelevati sette campioni giornalieri rappresentativi delle 24 ore di acque reflue non trattate.
Poi in laboratorio, attraverso lo spettrometro di massa, si analizzano le concentrazioni dei metaboliti e delle sostanze parentali delle sostanze psicoattive. Una volta ottenuti i grammi delle sostanze consumate il gioco è fatto: da questo dato si possono estrapolare le dosi giornaliere ogni mille abitanti.