le proposte
venerdì 13 Ottobre, 2023
di Tommaso di Giannantonio
La città di Trento è la cartina tornasole dell’emergenza casa. Nel capoluogo lo sportello «LocAzione» — nato per dare un aiuto a chi non riesce a trovare un appartamento sul libero mercato — ha dovuto sospendere i colloqui. Nei primi sei mesi di attività — riferiscono dall’associazione Atas — si sono prenotate circa 250 persone: più di una al giorno. Le cause sono tante: elevato costo degli affitti, insufficiente offerta di alloggi privati e pubblici, aumento degli alloggi ad uso turistico, pregiudizi nei confronti degli inquilini. Ma cosa suggeriscono i candidati per risolvere il problema? Le proposte sono diverse: dall’introduzione di un limite agli affitti brevi turistici alla creazione di una nuova agenzia provinciale per le politiche abitative, fino ai progetti di co-housing sociale (studenti-anziani) in edifici dismessi.
Tullia Zanetti (M5s)
Tullia Zanetti, candidata del Movimento cinque stelle, propone di realizzare un piano di riqualificazione del patrimonio immobiliare privato. «In Trentino ci sono 153mila alloggi inutilizzati su un totale di 389mila. Bisogna valorizzare questa potenzialità — spiega — Il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) era una grande opportunità, ma non l’abbiamo sfruttata. La Provincia dovrà attingere dal proprio bilancio per finanziare il piano. Per quanto riguarda l’edilizia pubblica, bisogna ristrutturare gli alloggi sfitti per dare una risposta alle famiglie in difficoltà».
Paolo Zanella (Pd)
Il consigliere provinciale uscente Paolo Zanella, candidato nelle fila del Partito democratico, individua due leve: da un lato «investire più risorse pubbliche» e dall’altro «regolamentare il mercato degli alloggi turistici». Sul fronte degli investimenti «bisogna riqualificare rapidamente gli alloggi di risulta Itea, costruire nuove case popolari (rigenerando l’esistente), attivare il fondo housing sociale e realizzare nuovi studentati». Sull’altro fronte «bisogna porre un limite agli affitti brevi turistici, utilizzare l’Imis come leva per favorire la locazione dello sfitto ed estendere le agevolazioni del canone concordato nelle valli».
Francesca Gerosa (FdI)
L’ex presidente di Itea Francesca Gerosa, candidata di Fratelli d’Italia, suggerisce di costituire «un’Agenzia provinciale per le politiche della casa». «Un’Agenzia — spiega — che si occupi a 360 gradi di tutte le politiche abitative: edilizia sociale, l’edilizia a canone moderato per il ceto medio, l’edilizia privata nelle zone turistiche e l’edilizia universitaria. Avere un quadro d’insieme è importante per realizzare politiche efficienti e puntuali». In merito agli affitti turistici «è evidente che non possiamo limitare la piccola imprenditoria — sostiene — ma al tempo stesso è necessario confrontarsi con i privati in tavoli di concertazione». Infine la candidata propone «un nuovo bando per l’housing sociale».
Paolo Crusi (Onda)
Secondo Paolo Crusi, candidato di Onda, la chiave di volta è l’edilizia popolare e, in particolare, il riscatto degli appartamenti. «Vogliamo una legge provinciale che consenta il riscatto delle abitazioni, dando ai cittadini la scelta di diventare proprietari, tenuto conto dei contributi versati negli anni sotto forma di affitti. I proventi delle vendite — aggiunge — devono essere reinvestiti nella manutenzione degli edifici esistenti e nel recupero di stabili abbandonati per creare nuova edilizia abitativa e soddisfare la richiesta di studenti, lavoratori e giovane coppie. Servono nuove norme provinciali per velocizzare l’assegnazione degli appartamenti chiusi».
Gabriella Maffioletti
(Alternativa popolare)
Gabriella Maffioletti, candidata di Alternativa popolare, lancia una proposta di co-housing sociale per la Nave, edificio dismesso nel quartiere di San Pio X, a Trento. «Al primo piano potremmo realizzare alloggi per le persone anziane, mentre al secondo piano alloggi universitari. Gli studenti — prosegue — potrebbero rendersi disponibili per aiutare le persone anziane, riconoscendo un abbassamento del canone sia agli uni che agli altri». Come prima cosa, però, «bisogna liberalizzare i 1.200 alloggi sfitti di Itea, riformare totalmente il piano straordinario di Itea e fare una partnership pubblico-privato per utilizzate i tanti alloggi chiusi».
Mattia Maistri
(Democrazia sovrana popolare)
Mattia Maistri, candidato di Democrazia sovrana popolare, indica tre linee di azione: «La prima, riformare Itea perché la trasformazione in Spa ha limitato la capacità di offrire un servizio sociale; la seconda, far sì che la Provincia e il sistema di credito cooperativo vadano incontro a chi è costretto ad affrontare l’incremento delle rate del mutuo; la terza, fare una seria programmazione edilizia, ad esempio la riqualificazione dell’ex Michelin è stata solo una grandissima speculazione edilizia», conclude.
Marco Zucchelli (Alternativa)
Infine, Marco Zucchelli, candidato di Alternativa, propone di rendere l’ateneo trenino più capillare sul territorio: «Un polo universitario diffuso nelle valli aiuterebbe a risolvere i problemi sulla città». Non solo. «Nelle zone ad alta densità turistica bisogna prevedere un piano di lottizzazione per individuare nuove zone di espansione residenziale». Infine «bisogna togliere soldi alle grandi opere e indirizzarli ad un piano contro il rialzo dei mutui».
L'inchiesta
di Tommaso Di Giannantonio
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