Donazioni
venerdì 20 Ottobre, 2023
di Redazione
Dieci giorni alla chiusura dei rifugi Sat e, quindi, anche della seconda edizione de «Il Piatto Buono. #alimentalasolidarietà»: la raccolta fondi per rafforzare l’aiuto a persone e famiglie in difficoltà su tutto il territorio provinciale, andando a coinvolgere i ristoratori del territorio. Sono stati già raccolti diecimila euro.
Il progetto, fortemente voluto dal Centro di Solidarietà di Trento e raccolto da Confesercenti del Trentino, ha poi coinvolto anche Confcommercio, Asat, Sat con il sostegno di Pat, Comune di Trento, Camera di Commercio-Palazzo Roccabruna, Cassa di Trento, Cassa Alto Garda-Rovereto, Round Table Rovereto, Borz Cucine Industriali.
Per tutta l’estate nei menu di ristoranti, esercizi pubblici e rifugi che hanno aderito all’iniziativa è stata inserita una pietanza «buona e solidale». I clienti hanno acquistato il piatto con una maggiorazione del 50%, che è stata devoluta interamente a favore del Centro di Solidarietà di Trento. Ecco i numeri di questa seconda edizione: 17 esercizi aderenti con oltre 2 mila euro di donazioni; due cene di solidarietà stellate organizzate; donazioni libere per oltre 8.000 mila euro; per un totale raccolto che supera i 10.000 euro.
«L’iniziativa – spiega Massimiliano Peterlana, vicepresidente di Confesercenti del Trentino – oltre alla raccolta fondi ha visto anche singole donazioni dei ristoratori e iniziative. Il Piatto Buono è un progetto da far crescere e ripetere, una goccia nel mare della solidarietà che siamo convinti potrà diventare qualcosa di più. Siamo già al lavoro per proporre nuove iniziative per la terza edizione del 2024».
Dopo la cena di solidarietà dello scorso 18 maggio a Palazzo Roccabruna, lo chef stellato Alfio Ghezzi, ambassador dell’iniziativa, ha ospitato il 5 ottobre nel suo Bistrot – Mart a Rovereto, la cena solidale di chiusura.
«Siamo soddisfatti, le prime edizioni sono sempre sperimentali – dice la responsabile del Centro di Solidarietà di Trento, Eloisa Modena – Viviamo un momento di poca leggerezza e molta preoccupazione economica: donare assume ancor più valore. Quest’anno abbiamo riscontrato un calo nelle donazioni raccolte dai pubblici esercizi, indice della crisi e del momento di incertezza che stiamo vivendo. Proprio per questo ogni euro raccolto porta con sé una generosità e una consapevolezza aumentate. Il risultato più atteso, quello che richiede più tempo, sta germogliando: non profit e profit uniti per dare vita a una rete virtuosa di sostegno. Volgere lo sguardo a nuovi modelli di economia è possibile: un futuro migliore esisterà se cominciamo a costruirlo assieme sin da ora».
Dal 1996 il Centro di Solidarietà opera per aiutare e sostenere persone e famiglie in difficoltà attraverso il semplice gesto della consegna di un pacco alimentare mensile e risponde ad altri eventuali bisogni segnalati (salute, casa, lavoro, studio…), nel desiderio di condividere un tratto di vita e accompagnando nell’affrontare problematicità e disagi.
«Abbiamo riscontrato un continuo aumento di richieste di aiuto anche in famiglie che prima non avevano mai richiesto aiuti esterni – prosegue Eloisa Modena – Ad oggi il CdS sostiene circa 200 nuclei familiari e conta su più di 150 volontari. Nel 2022 sono stati distribuiti kg 60.630 di alimenti e 4000 prodotti per l’igiene e la cura della casa e della persona. Da marzo 2021 il CdS propone attraverso uno sportello di accoglienza e ascolto un nuovo ed efficace supporto a chi vive un momento di difficoltà tramite un’attenta analisi dei bisogni».
Provincia
di Redazione
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