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lunedì 23 Ottobre, 2023
di Donatello Baldo
La prima bottiglia, rigorosamente di TrentoDoc, il neoeletto presidente Maurizio Fugatti la sboccia al bar degli amici. Bar Perotti, Avio. Il bar del paese dove a tutti dà del “tu”, dove lo chiamano “Mauri”, dove un bicchiere assieme al concittadino illustre lo beve anche chi non è leghista, che vota da tutt’altra parte: «Complimenti, congratulazioni».
Fugatti saluta, ringrazia, ma non smette di compulsare il telefono. «Siamo sopra al 50%, tutti gli assessori sono dentro». Questo è l’importante: «Vediamo dopo per la giunta, vediamo dopo», mette le mani anticipando le domande. Il telefono squilla in continuazione, ma non a tutte le chiamate il governatore risponde. Ad una sì, al figlio appena uscito da lezione: «Mi ha detto che sapeva già tutto, che durante la ricreazione lui e i suoi amici hanno sbirciato sugli smartphone». E ad altre telefonate ha risposto: «A Salvini, a Calderoli. Ma entro la giornata voglio parlare anche con Bossi». Con il governatore riconfermato è riuscito a parlare anche lo sconfitto Francesco Valduga: «Ci siamo sentiti – conferma – e l’ho ringraziato per i modi, per una campagna che devo ammetterlo, da parte sua è stata molto corretta».