politica

martedì 24 Ottobre, 2023

Il nuovo consiglio provinciale: fuori Forza Italia e Movimento cinque stelle. Aumentano le donne: sono cinque in più rispetto al 2018

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Lega e Fratelli d’Italia si spartiscono 10 seggi. Pd primo partito all'opposizione con 7 seggi

Il prossimo sarà il consiglio provinciale con la maggiore presenza di donne nella storia del Trentino: 14 consigliere su 35 (compreso il presidente), cinque in più rispetto alla scorsa legislatura. Molto lo si deve alla doppia preferenza di genere introdotta nella legge elettorale già nel 2017, che ha contribuito a valorizzare la rappresentanza femminile in politica. Per il resto, per la maggior parte dei consiglieri si tratta di una riconferma: sono 19 i «veterani», fra cui tutti gli esponenti dell’esecutivo uscente. Per molti altri (14) sarà l’esordio in piazza Dante: fra le «new entry» gli assessori comunali dimissionari di Trento, Franzoia, Maule e Stanchina. Per Carlo Daldoss, dopo l’esperienza da assessore tecnico nella giunta Rossi, è un ritorno (di fiamma, letteralmente). L’Aula sarà sostanzialmente divisa in due blocchi: da una parte il centrodestra autonomista come maggioranza (21 consiglieri) e dall’altra il centrosinistra autonomista come opposizione (13 consiglieri). Tra le minoranze l’unico «outsider» è Filippo Degasperi di Onda. Restano fuori dall’emiciclo, a sorpresa, Forza Italia e Movimento cinque stelle, che perdono rispettivamente Giorgio Leonardi e Alex Marini. Zero seggi anche per Azione e Italia Viva. Fallimentare la corsa dell’ex senatore Sergio Divina.
Lega
Lega e Fratelli d’Italia — se si esclude il presidente Fugatti — avranno lo stesso numero di consiglieri: cinque per ciascuno. Il Carroccio — che si vede dimezzare i seggi rispetto alla scorsa legislatura — vanta il campione di preferenze fra tutte le liste. È l’assessore uscente al turismo Roberto Failoni, che ha raccolto 4.283 preferenze (1.900 in più rispetto al 2018). Tra i leghisti sono stati riconfermati l’ex vicepresidente del consiglio regionale Roberto Paccher (2.749 voti, oltre 400 in più) e altri tre esponenti della giunta precedente: l’assessora all’agricoltura Giulia Zanotelli (2.745 voti, oltre 500 in più), l’assessore all’istruzione Mirko Bisesti, nonostante abbia dimezzato le preferenze (1.964 contro 3.930), e l’assessora alla salute Stefania Segnana (1.683 voti, 280 in meno). Non ce l’hanno fatta i consiglieri uscenti Alessandro Savoi, Mara Dalzocchio, Devid Moranduzzo e Gianluca Cavada.
Fratelli d’Italia
Fratelli d’Italia porta in consiglio l’ex presidente di Itea Francesca Gerosa, che, forte anche della designazione anticipata come vicepresidente, quintuplica i voti di cinque anni fa (2.780 contro 559). A seguire il consigliere uscente Claudio Cia (2.016 voti, oltre 240 in più rispetto al 2018 con Agire), l’ex assessore tecnico Carlo Daldoss (1.624 voti), il sindaco di Mezzolombardo Christian Girardi (1.488 voti) e il sindaco di Campodenno Daniele Biada (1.406 voti). Per i due sindaci è la prima volta.
La lista del presidente
La lista del presidente Fugatti guidata da Achille Spinelli supera i pronostici con ben quattro consiglieri. In testa c’è appunto l’ex assessore tecnico allo sviluppo economico con 2.342 preferenze. Poi tutte new entry: il sindaco dimissionario di Ala Claudio Soini (1.389 voti), la vicesindaca di Primiero San Martino di Castrozza Antonella Brunet (927 voti) e la consigliera comunale di Trento, ex Upt, Eleonora Angeli (837 voti).
Le forze territoriali
Il Patt – che ha riunito tutti gli autonomisti sotto il simbolo delle Stelle alpine – si aggiudica tre consiglieri, uno per ogni anima: per Progetto trentino (di Silvano Grisenti) l’ex vicepresidente e assessore Mario Tonina (2.548 voti, circa 40 in più), tra le fila dello stesso Patt la sindaca di Predazzo Maria Bosin (2.138 voti) e infine come espressione degli Autonomisti popolari il presidente uscente del consiglio provinciale Walter Kaswalder (1.827 voti, quasi 200 in meno).
La Civica riconferma l’ex assessore agli enti locali Mattia Gottardi (2.968 voti, 900 in più) e Vanessa Masè (2.375 voti, oltre 1.365 in più rispetto al 2018). Infine, nel centrodestra, Luca Guglielmi si riprende il seggio riservato ai Comuni ladini, raccogliendo 1.087 preferenze (436 in più) alla guida di «Fassa». Non ce l’ha fatta la lista concorrente «Fascegn».
Partito democratico
Passiamo allora al centrosinistra autonomista. Il Partito democratico sarà di nuovo il principale partito di opposizione con 7 consiglieri, due in più rispetto alla scorsa legislatura. L’esponente che ha raccolto più voti è la miss preferenze di Trento Mariachiara Franzoia, che si era dimessa da assessora al bilancio del capoluogo per partecipare alla tornata elettorale: 3.366 voti. Subito dopo c’è l’ex consigliere di Futura Paolo Zanella con 3.324 preferenze, oltre il doppio rispetto alle scorse 1.643. Entra in consiglio anche il candidato «indipendente» Andrea de Bertolini (2.528 voti), noto avvocato penalista. Riconfermati i consiglieri Alessio Manica (2.329 voti, 300 in più) e Lucia Maestri (1.750 voti, 180 in meno). Infine, la presidente della Rsa di Nomi e già guida di Upipa Francesca Parolari (1.484 voti) e la vicesindaca di Dro Michela Calzà (1.447 voti). Il segretario del Pd Alessandro Dal Ri si ferma a 1.329 voti, dietro al sindacalista Walter Largher (1.389 voti) e l’avvocato Claudio Malfer (1.429 voti).
Campobase e Casa autonomia
Campobase, oltre al candidato Francesco Valduga, fa il suo ingresso in consiglio con tre seggi. Il salto da via Belenzani a piazza Dante è riuscito ai due esponenti dimissionari della giunta comunale di Trento, l’ex assessora alle politiche sociali Chiara Maule (2.819 voti) e l’ex vicesindaco e assessore alle politiche economiche Roberto Stanchina (1.596), che si è candidato dopo la rottura con il Patt. Nel gruppo di Campobase anche l’ex vicesindaco di Cavalese Michele Malfer (1.477 preferenze), vicario scolastico dell’Istituto La Rosa Bianca di Cavalese e Predazzo.
L’Alleanza verdi e sinistra riesce a riconfermare la portavoce di Europa Verde Lucia Coppola con 909 voti, molte meno rispetto alle 1.691 collezionate cinque anni fa nella lista Futura. Tra gli ex Patt del movimento Casa Autonomia.eu, a spuntarla è la consigliera uscente Paola Demagri con 3.784 preferenze, oltre il doppio delle 1.739 portate a casa nel 2018 con il Patt. Resta a casa l’ex assessore Michele Dallapiccola (2.405 voti).
Degasperi l’unico fuori dai blocchi
L’ex pentastellato Filippo Degasperi sarà l’unico fuori dai due blocchi: la sua candidatura, sostenuta non solo da Onda ma anche da La me Val Primiero e Unione popolare, ha preso 9.533 voti, 1.377 solo al presidente.